Sempre peggio al Bronx del Naviglio Pavese
E' cronaca dell'altra notte. In un agglomerato di case talmente degradato da rabbrividire. In via Emilio Gola i militanti di un'aggregazione che fa della violenza il suo distintivo, hanno dato fuoco ad una catasta di mobili. Si sviluppa un incendio, alcuni abitanti del quadrilatero della paura allertano i vigili del fuoco, che in pochi minuti sono sul posto ma vengono respinti dai bellimbusti piromani. Inutile rimarcare, a questo punto, l'assenza delle forze dell'ordine. E così famiglie tranquille, anziani e i soggetti deboli in generale assistono, sgomenti, all'ennesima vittoria dei prevaricatori.
Il vostro cronista, nella primavera scorsa, ha avuto modo di raccontare lo sfacelo di un perimetro di case popolari fradice di abusivi e di covi illegali (spaccio di droga, ma non solo). E da allora la situazione non è mutata.
Pochissimi rispondono alle sue domande. Il Bronx del Naviglio Pavese è una fortezza che la polizia sembra aver abbandonato a se stessa e i carabinieri non riescono ad espugnare. Sarebbe un'ottima palestra per le ronde dei militari se si decidesse una buona volta di implementarle operativamente.
Via Emilio Gola e dintorni è la cartina di tornasole di una situazione lasciata incancrenire, nella quale si sono inseriti a meraviglia i peggiori soggetti della comunità.
Ricordiamo che solo il sindaco Giuliani, nella Grande Mela, riportò il famigerato Bronx alla vivibilità, al prezzo di un controllo asfissiante del territorio e di una durezza della polizia spesso sconfinata nella brutalità. Atteggiamenti impossibili da replicare sotto la Madonnina per una serie di ragioni e passività complesse.
A subire queste continue prevaricazioni sono soprattutto gli anziani, alla mercè dei banditi e della paura quotidiana.
"E pensare che basterebbe consegnare gli appartamenti occupati agli aventi diritto", dice un giovane che abita non lontano, in via Segantini. "In tal caso scoppierebbe una guerra" , precisa una bionda signora che ha il nido in via Pichi. "Ma non è un buon motivo per restare inerti " - alza la voce un anziano - ." Più si va avanti e peggio sarà".
"Un giorno ci dovranno spiegare" - argomenta un attempato pugliese, a Milano da cinquant'anni - "per quale ragione la burocrazia Aler funziona al rallentatore". Pare che il nocciolo sia qui : migliaia di case sfitte in mano alla criminalità. Un mistero che nessuna inchiesta ha finora svelato.
E intanto i cittadini probi quanto dovranno attendere per vivere dignitosamente?
Gaetano Tirloni