Shoah, Le cavie umane della Bayer; la dipartita della più anziana sopravvissuta ad Auschwitz e il professore che nega l'esistenza di quanto accaduto
Tre notizie che, distintamente, potrebbero apparire molto lontane tra di loro, ma che, invece, hanno un comune denominatore: la Shoah. Ricordare ogni giorno il genocidio avvenuto durante la Seconda Guerra Mondiale onde evitare che ciò si ripeta, soprattutto perché i testimoni e i sopravvissuti stanno ormai scomparendo.
Primo Levi e Ando Gilardi, due nomi che descrivono due personalità così differenti e, al contempo, così vicine perché ambedue hanno vissuto sulla propria pelle e visto con i propri occhi gli orrori e le atrocità che si consumavano all'interno dei lager nazisti.
Entrambi con ideologie differenti, ma con tanta voglia di tramandare quanto accaduto, perché sebbene la crudeltà umana abbia superato ogni limite all'interno dei campi di concentramento, l'anima, la dignità e l'onestà dell'uomo permangono come principi etici e morali intoccabili.
Nel rammentare loro due e tutte le persone che hanno perso la vita all'interno dei campi di prigionia, appare doveroso sottolineare la scomparsa di una donna che, come loro (e come pochi), è sopravvissuta allo sterminio di massa.
A dare l'annuncio della dipartita di Henriette Cohen è stato il Consiglio di Rappresentanza delle istituzioni ebraiche in Francia. Cohen è spirata all'età di 101 anni e nel 1944 fu catturata insieme alla suocera dalla Gestapo e deportata nel campo di concentramento in Polonia, ovvero: ad Auschwitz.
Purtroppo la suocera ebbe vita breve in quanto venne mandata direttamente all'interno delle camere a gas di Birkenau, lei invece fu costretta ai lavori forzati.
Sopravvissuta agli orrori, ritornò in Francia (pesando solo 35 chili) nel 1945 e qui riuscì a ritrovare il marito e le due figlie (nascoste in una fattoria). In seguito, ebbe altri quattro figli.
Cohen ha sempre raccontato la sua storia ai giovani affinché nessuno potesse negare l'Olocausto.
A differenza di quanto asserito da un docente del liceo artistico di Palermo che ha, letteralmente, negato la Shoah. Nello specifico, l'insegnante avrebbe riferito ai suoi studenti testuali parole: “Nei lager c'erano le piscine per il divertimento degli ebrei”.
Gli esperimenti della Bayer sui “lotti di donne” acquistate da Auschwitz
Ebbene sì, sembrava che fosse finita qui, ma la storia ci insegna che non si smette mai di imparare e apprendere nuove angoscianti e spiacevoli realtà.
In verità, il sito “iside” riporta alcune missive che la Bayer inviava al comandante di Auschwitz affinché potesse acquistare dei “lotti di donne” per condurre degli esperimenti medici sulle deportate.
Una notizia agghiacciante, ma che è stata riportata anche nel febbraio del 1947 sul Resistant Patriot.
Eleonora Boccuni