Sui mezzi Atm controlli invisibili anche di giorno
"I controlli ci sono". La fonte - come sempre anonima - dell'Atm replica piccata al nostro servizio di settimana scorsa: sui Mezzi pubblici: una notte da incubo a Milano.
Di notte, lo esclude il vostro cronista, pronto a rendere una testimonianza giurata. Vediamo se almeno di giorno scatta qualche tutela per il viaggiatore probo e onesto.
Dalle sette del mattino alle otto si sera, il cronista scandaglia tutte le linee possibili dei mezzi pubblici. E indovinate in quanti controllori s'è imbattuto? Sei. Ma tutti a far capannello alla fermata Torino-Duomo.
Verificano i documenti di viaggio di chi scende dai tram ma ignorano chi sale. Così come coloro che stazionano sui Sirio o Sirietti vari. Noto possibili portoghesi che annullano all'istante la loro programmata uscita quando scorgono sul marciapiedi le "camiciole azzurre".
Tecnici esperti in organizzazione mi hanno spiegato che simili appostamenti servono a poco. Come efficacia sono pari alle retate che le forze dell' ordine, qualche anno fa, compivano nei quartieri a rischio, di solito nella notte o all'alba. Sirene, centinaia di uomini col mitra fra le mani, urla: sembrava di essere sulla scena di un poliziesco americano. E il giorno dopo l'ottanta per cento dei fermati veniva rilasciato. E le attività illegali riprendevano nel giro di 48 ore, "ad acque chete ".
L'idea di ripristinare il bigliettaio è buona, ma non viene attuata per ragioni meramente politiche. E i lettori, intelligenti, indovineranno quali. Certo, ad una data ora e per alcune linee, bisognerà supportarli con - almeno - i vigilantes. Costano ? Mai quanto le centinaia di viaggiatori abusivi!
Edotti dal passa-parola - strumento efficacissimo d'informazione - pure i turisti lesinano a obliterare il biglietto. Certi che se mai, per dannata e improbabile ipotesi, dovessero incappare in un controllo, potrebbero sempre contare sulla benevolenza dei verificatori, prostrati da un clima lassista che non si vuole sconfiggere.
Secca ribadirlo, ma il contesto è quello di talune metropoli statunitensi, infestate dall'ipnosi del politicamente corretto, ove i criminali hanno sempre attenuanti e le persone per bene sempre dispiaceri.
Altra piaga , alla quale nessuno pone rimedio, sono i passeggini che ostruiscono i corridoi delle carrozze. "Ho provato a farlo notare alle mamme - si sfoga un manovratore - . Ma in cambio ho ricevuto solo insulti. E l'azienda - alla quale mi sono rivolto - mi ha ordinato di soprassedere, pena....".
Ore 12, linea 16. Un gruppo di africani schiamazza a metà jumbo occupando il doppio dei sedili prescritti. Un signore, infastidito, li guarda torvo. Rispondono con un ghigno di sfida. Siamo a Los Angeles ? No, all'ombra della Madonnina. Ma cambia poco. Purtroppo per le persone timorate e civili.
Gaetano Tirloni