Terrorismo atto secondo. Approfondimenti della gola profonda milanese
Milano, terrorismo atto secondo. Dopo la prima intervista a caldo, a seguito dei fatti sanguinosi di Bruxelles, il vostro cronista di strada si rivede con l'ufficiale dei servizi e questa volta l'incontro disvela altre tessere di un mosaico, complicato e dannato, che mette in pericolo la nostra civiltà. Alcuni particolari sono inediti, altri riemergono da un assopimento colpevole.
- Dottore, Pasqua se n'è andata senza attentati a Milano.
"Meno male, perché alcuni movimenti facevano presagire il contrario. Forse l'accresciuta vigilanza, per una volta, ha dato i suoi frutti".
- Possibile che i servizi non ne imbrocchino una?
"Le ho spiegato già nel precedente faccia a faccia che interi quartieri nelle principali città europee sono tabù per i suoi cittadini di lungo corso, figurarsi per le forze di sicurezza. Anche il Mossad, un tempo il servizio di sicurezza più attrezzato al mondo, fatica non poco a penetrare propri uomini nelle fila degli islamici".
- Certo questa immigrazione selvaggia non aiuta.
"E' incontrollabile. I politici, specialmente nostrani, ma non solo, la vogliono gestire con strumenti inadeguati. Qui le cosidette garanzie non funzionano. Occorre legiferare ad hoc come fecero ai tempi del terrorismo rosso e nero negli anni Settanta, Ottanta".
- E infatti lo debellarono.
"Nonostante il sostegno, ideologico e pratico, avuto dalle spie russe e dei servizi segreti dell'ex Ddr".
- A proposito: che fine hanno fatto gli agenti della Stasi, efficientissimo servizio di spionaggio dell'ex Germania orientale?
"Secondo un noto dissidente dell'Urss, Vladimir Bukovsky, si sono accasati nell ' Unione Europea. Una parte, forse. Ma non tutti . Pensi che erano quasi 200 mila, uno ogni 59 abitanti dell'ex Ddr. Controllavano tutto e tutti, comprese le Brigate rosse nostrane e quelle tedesche dell'ovest".
- E dove, secondo lei, sono migrati in maggioranza?
"Laddove imperano i conflitti e circolano milioni di petroldollari ".
- Ergo, in Medio oriente?
"Soprattutto, senza escludere altre nazioni africane in eterno subbuglio".
- Mi spiega com'è finita la Merkel nella Democrazia cristiana tedesca, nonostante i suoi trascorsi affini ai servizi comunisti?
"Bella domanda. Figlia di un pastore protestante contiguo al regime di Stoph, risulta un suo coinvolgimento nelle strutture del partito dominante nell'ex Ddr. Eppure ce la ritroviamo alla guida del partito che produsse leader del calibro di Adenauer e Kolh. Non dimentichiamo che quest'ultimo fu esautorato per uno scandaletto montato ad arte proprio dall'Angela diabolica, come la definiscono nella Cdu, partito egemone della Baviera ".
- C'è lo zampino della Stasi anche qui?
"Non lo escludo. Essa è stata sciolta nel 1990, sulla carta. Ma in pratica? Del resto basta ponderare le scelte politiche della Merkel per rilevare in esse tracce profonde di collettivismo. Nel migliore dei casi, s'intende".
- Come la sua posizione riguardo all' immigrazione, per esempio.
"Questo è uno dei tanti atteggiamenti inquietanti. Ma ce ne sono altri. Come la politica sociale e famigliare, del tutto estranea alla tradizione della Cdu ".
- E' vero che Brandt, alla faccia del suo aperturismo verso Est, avesse la Stasi nel suo governo?
"E' verissimo. Ma lo scoprì a stalla aperta, quando i buoi erano scappati".
- In Italia ne circolano di ex Stasi?
"Eccome. E pure a Milano, aggregati ad insospettabili consolati o ad onlus al di sopra di ogni sospetto. Almeno in apparenza".
- Adesso le faccio una domanda scomoda. Può non rispondere. Si sente un perseguitato dalla magistratura?
"Certi giudici ci angariano per scelte ideologiche. E così facendo demoliscono quell'apparato investigativo che è fondamentale per la sicurezza del nostro Paese. La vede la Cia rispondere al procuratore di turno?".
Avete un codice etico di comportamento?
"Lo abbiamo ma serve a poco. Dinanzi a situazioni d'emergenza bisogna agire prontamente. E se guarda alle linee guida, finisce in una bara in un nano secondo".
- Mi consiglierebbe di passeggiare per il Giambellino o via Padova dopo le dieci di sera?
"Pratica qualche arte marziale?".
- No, purtroppo.
"Allora lasci perdere, non vi circolano nemmeno le forze dell'ordine. Inutile negarlo, glielo ripeto: l'eccessivo garantismo e una feroce, si feroce, miopia ideologica ci hanno consegnato territori extrastato di diritto".
- Possiamo rimediare?
"Soltanto a patto di cambiare strategia politica, altrimenti, no. Ma siamo ad un passo dal non ritorno. Drammatico dirlo, ma è la verità ".
Quando ci salutiamo, il sole si congeda all'orizzonte. Un altro giorno se n'è andato, speriamo senza portarsi dietro la nostra libertà e la nostra sicurezza.
Gaetano Tirloni