Ucraina: paura e rabbia verso Putin
Paura nella comunità ucraina di Milano e in tutta Europa dopo che l'atteggiamento di Putin rispetto alla missione di mediazione di Germania e Francia è risultato per nulla distensivo e ha fatto seguire dichiarazioni più bellicose che mai.
Per il presidente russo sono gli Stati Uniti e l'Europa a voler destabilizzare l'area ucraina e come il peggior sordo finge che quello che succede da mesi sul campo non esista: militari russi e colonne di mezzi blindati e armi che escono giornalmente dai confini russi per sostenere i cosiddetti "indipendentisti filorussi". Ricordiamo i paracadutisti e le colonne russe che si sono perse all'interno del territorio ucraino e i caccia che per errore "perdono la rotta" sorvolando spazi aerei non autorizzati, i militari senza insegne e le armi di grosso calibro comparse in paesi di campagna ucraini che non ne avevano viste dalla seconda guerra mondiale.
Mosca, che ha nei suoi piani l'allargamento dei confini, passato prima per il furto della Crimea e poi per la destabilizzazione di tutta l'area, alza i toni e minaccia un’ulteriore escalation del conflitto se l'occidente aiuterà l'Ucraina a mantenere integri i propri confini.
Nel frattempo la lista di morti e feriti si allunga e i "ribelli filorussi" sempre meglio equipaggiati avanzano conquistando nuove aree mentre l'esercito regolare ucraino fa quello che può in una guerra voluta solo dalla smania di grandezza dell'ultimo dittatore europeo che vuole rifondare la Novorossija, la Nuova Russia che comprende l'area a nord del Mar Nero che fu conquistata dall'Impero Russo alla fine del XVIII secolo.
Barack Obama si è espresso molto chiaramente dicendo che la Russia ha violato tutti gli impegni presi con l’accordo di Minsk e ha riaffermato che gli Stati Uniti sono pronti a fornire armi all’Ucraina se Putin farà fallire la via diplomatica e nel vertice di domani, mercoledì 11 febbraio, ci si augura che lo zar del Cremlino rinsavisca e non voglia portare il mondo sulla soglia di una nuova guerra mondiale. Unione Europea e Usa però non hanno molto da illudersi visto che lo zar russo non ha mai rispettato nessun accordo, dall'ultimo di Minsk a quello violato con l'annessione della Crimea alla Russia in barba agli Accordi Internazionali a garanzia dell'indipendenza dell'Ucraina che con il Trattato di Budapest del 1994 in cambio della cessione dell'arsenale nucleare ucraino garantiva l'inviolabilità dei confini di Kyiv da parte di Gran Bretagna, Stati Uniti e Russia.
Anche tutti i leader europei sono concordi sul fatto che la palla è nella metà campo russa e solo Putin può decidere di ritirare i suoi militari dal territorio sovrano di uno stato europeo o innescare un'escalation militare dagli esiti devastanti per tutti.
Dalla comunità ucraina di Milano si respira un'aria di paura e rabbia contro un oppressore che sta rubando la terra e la vita di migliaia di ucraini che hanno un'unica colpa: aspirare ad una vita sempre più europea e sempre meno sovietica.
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