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Un imprenditore dalla Puglia, “cercasi lavoratori nell’agroalimentare” : rischio di non raccogliere la frutta

Il problema della ricerca della manodopera sta diventando un serio problema con l’avvicinarsi della stagione estiva. Il settore del turismo e agroalimentare stanno lanciando appelli in queste settimane per i posti vacanti, che vanno colmati quanto prima.

Si rischia di avere gravi ripercussioni nell’economia del mezzogiorno e non solo.  Dopo tanti mesi di chiusure e lavoratori bloccati a casa, sembra paradossale “non trovaregente disposta a “lavorare”. Quali sono i motivi? Ne parliamo con Donato Fanelli imprenditore pugliese.

donato fanelli imprenditore

Chi è Donato? Di cosa ti occupi? Cosa produci?

Sono un imprenditore nel campo dell’agroalimentare in quanto produco  uva da tavola e sono la terza generazione in Puglia a Conversano  provincia di Bari. Faccio parte della Cooperativa Vivafrutta di cui sono il responsabile commerciale e con cui riforniamo diverse catene della grande distribuzione organizzata in Italia con frutta e verdure tipiche del nostro territorio dalle ciliegie di questo periodo alle pesche alle albicocche oltre che all'uva in estate e autunno.

Come avete affrontato la fase del covid?

E’ stato un periodo davvero complesso dal punto di vista organizzativo in quanto abbiamo dovuto fare fronte alla riorganizzazione e a metterci in regola con tutte le nuove normative in tema di sicurezza. Questo oltre che ad un dispendio di energie ha comportato un aumento di costi notevole.

Come state gestendo la riapertura?

Come settore non ci siamo mai fermati e durante il pieno della Pandemia, quando i  supermercati erano presi d'assalto abbiamo dovuto addirittura lavorare di più, nessuno però ci pensa che alla stregua dei medici ed infermieri che hanno fatto un lavoro straordinario e a  ui dobbiamo tutti una grande riconoscenza, nessuno ha pensato che se trovava i
banchi dei supermercati sempre forniti c'era qualcuno che lavorava per  questo?!

Sentiamo parlare di difficoltà nel trovare la forza lavoro in soprattutto in Puglia/Campania a causa del reddito di cittadinanza?  State vivendo la stessa situazione?

Si assolutamente ed è mortificante, perché questo comporta la perdita di competenze e di specializzazione che si possono acquisire in determinati periodi della vita lavorativa e vedere molti giovani che piuttosto che apprendere un lavoro seppur difficile e fatto di sacrifici, ma che può dare grandi soddisfazioni, si accontentano di percepire il reddito e non  intraprendere un percorso lavorativo mi fa specie.

L'altro rischio che stiamo vivendo è che si rischia di non raccogliere tutta la frutta in produzione in quanto i tempi di maturazione non li puoi controllare e se manca la manodopera è un casino!

Molti percettori del reddito fanno notare che i contratti offerti sono con paghe orarie basse, spesso gli orari di lavoro superano le 10/11 di lavoro, i contratti part time sono fittizi. Quale è la tua posizione?

Semplicemente guadagnare circa 700 euro di reddito di cittadinanza senza fare nulla è sicuramente più comodo che alzarsi alle 5 la mattina , per il resto ognuno risponde delle proprie azioni, e come in ogni settore ci sono le mele marce, ma questo non può diventare un alibi per non iniziare un percorso lavorativo che è vitale per il nostro paese, ricordo che il nostro petrolio sono Turismo ed agroalimentare, se non si trovano persone da impiegare in questi due comparti la vedo difficile per l'economia italiana!


Il reddito di cittadinanza è nato come strumento per combattere la povertà e  aiutare i disoccupati a trovare un lavoro. Cosa suggeriresti alla politica per migliorare questo strumento?

Suggerisco di ancorare più nel dettaglio questo strumento alle reali condizioni economiche di un dato territorio regionale, mi spiego meglio questo strumento di politica del lavoro doveva contrastare la povertà, ma la soglia di povertà non è uguale in Puglia o Campania come in
Lombardia o Veneto!

frutta puglia

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