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Unarma contro i Taxisti: scuse imbarazzanti a chi vuole pagare con il bancomat

Antonio Nicolosi, segretario generale di Unarma, l'associazione sindacale carabinieri denuncia il mancato rispetto da parte di numerosi taxisti della normativa sull'obbligo di Pos con conseguenti multe per gli esercenti che non dovessero accettare pagamenti con carte di credito e di debito. La misura fa parte  del “pacchetto” di norme fiscali inserite in un decreto di attuazione di alcuni obiettivi del Pnrr approvato dal Consiglio dei ministri.

“Si sale a bordo taxi, ma il rispetto delle leggi rimane a terra.

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Dal 30 giugno 2022 chiunque svolga un’attività commerciale deve essere dotato per legge di pos funzionante, pena sanzioni, ma stiamo assistendo a numerose testimonianze di come la norma sia invece sempre più aggirata dai taxisti, evadendo le leggi con scuse imbarazzanti e costringendo i cittadini a pagare forzatamente via contanti o a prelevare al più vicino bancomat, così da permettere ai conducenti di eludere la tracciabilità dei pagamenti” – è quanto afferma Antonio Nicolosi, segretario generale di Unarma, associazione sindacale carabinieri – “Non capiamo perché la politica non intervenga su un settore che sempre più approfitta di turisti e passeggeri alle spalle di un Paese in crisi economica e con un’evasione fiscale alle stelle, che ogni anno a causa dell’evasione fiscale incassa 10 miliardi anziché 70.

I taxisti oggi approfittano di chi chiude un’occhio sulla legalità aggravando il fenomeno, per Unarma è necessario arginare la situazione con controlli che possano tutelare i cittadini ma soprattutto lo Stato da comportamenti scorretti. I taxisti si lamentano per la concorrenza, opponendosi alla Bolkestein e ad altri competitor come Uber, ma poi si comportano in questo modo” – prosegue Nicolosi – “il cittadino cosa dovrebbe pensare, che è meglio la concorrenza internazionale? Le corporazioni finiscano di salvare l’insalvabile, nel frattempo invitiamo tutti i cittadini a non sottostare a queste pretese e a chiedere il ricorso alle autorità”.

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