Usa, in Alabama è legge la castrazione chimica
La castrazione chimica in Alabama, oggi – 11 Giugno - è diventata legge.
È stata la governatrice dell’Alabama, Key Ivey, che ha firmato la legge che disciplina la castrazione chimica.
È stato unanime il consenso, infatti, la firma della governatrice è avvenuta a seguito dell’approvazione di entrambe le camere del Parlamento. La castrazione chimica è già norma di legge anche in altri Paesi: Florida, Lowa, Louisiana, Montana e Wisconsin; il Texas ha una legge che disciplina la castrazione chirurgica.
La castrazione chimica e la castrazione chirurgica, sono nettamente differenti. L’una per avere gli stessi effetti dell'altra esige una somministrazione continua del farmaco.
Il testo di legge
La legge è diretta ed interessa i soggetti condannati per reati sessuali contro i minori di 13 anni.
Nello specifico la castrazione chimica viene definita come: “la somministrazione di farmaci che riducono, inibiscono o bloccano la produzione di testosterone, ormoni o altre sostanze chimiche".
È questo ad avere un potere deterrente: l’impossibilità di compiere un atto sessuale, evitando così, l'abusando di minori sotto i 13 anni.
Lo scopo è far sì che il condannato, una volta libero, non ripeta la violenza. Basta, infatti, inibire la libido in coloro i quali sono già stati condannati per episodi di violenza, impedendo che li ripetano nei confronti dei bambini.
La norma di legge prevede la somministrazione farmacologica continuata fino a che non sia una corte competente a indicarne la cessazione. Inoltre, il pagamento del suddetto farmaco, disciplina il provvedimento, è a spese del soggetto interessato. Il farmaco sarà assunto dal soggetto imputato e condannato solo a un mese dalla scarcerazione prevista dalla sentenza di condanna stessa. Il condannato rilasciato sarà quindi in stato di liberà condizionale, fase in cui continuerà ad assumere il farmaco come da istruzioni della Corte competente. Qualora, infatti, l’interessato non adempi alle istruzioni rifiutando l’assunzione sarà costretto al ritorno all’interno del carcere.
La notizia della firma sul testo di legge è diventata subito virale, ed è pronto il commento del Vicepremier leghista Matteo Salvini, che così commenta: “In uno Stato degli Usa hanno approvato la castrazione chimica per chi violenta i minori di 13 anni. Un modo per prevenire altre violenze e intervenire su persone evidentemente malate, oltre che col carcere anche con una cura farmacologica. Sono convinto sia una buona pratica da adottare anche in Italia, come la Lega propone da anni”.
Le norme del diritto internazionale non posso dirsi altrettanto favorevoli, i critici, infatti, sostengono che la legge violi i diritti umani.
La Convenzione dei diritti dell’uomo all'articolo 1 prevede che le alte parti contraenti rispettino e riconoscano ad ogni persona sottoposta alla loro giurisdizione i diritti e le libertà enunciati nel Titolo primo. Sono molti i diritti enunciati nei diversi articoli al titolo primo. All'articolo 3: Proibizione della tortura. Il testo disciplina: “Nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti”.
Cosa si possa definire inumano o degradante in questo caso è difficile da chiarire.
Diritti umani finora citati, che riguardano e interessano anche la protezione dei minori, così come stabilito in diverse Convenzioni e non solo nella Convenzione dei diritti dell’uomo. Sono state ratificate Convenzioni ad hoc, come la Convenzione di Lanzarote, primo strumento internazionale che prevede come gli abusi sessuali contro i bambini siano considerati reati.
Debora Cavallo