Ventiduenne si butta dalla Questura di Milano
Un ragazzo di 22 anni, G. M., si è lanciato dalla finestra del terzo piano della Questura di Milano, ubicata in via Fatebenefratelli.
Il giovane suicida è piombato sul piazzale sottostante incontrando immediatamente la morte alle 7,30 di domenica, dunque sono stati inutili i soccorsi che si sono precipitati sul luogo della tragedia. Vediamo la dinamica dei fatti. Il giovane era un bravissimo atleta, adorava i viaggi e la thai boxe, e dopo l'uscita serale del sabato è rientrato a casa alle 4,30 del mattino, assumendo subito un atteggiamento aggressivo e violento nei confronti dei genitori, senza nessun motivo.
Il giovane ha cominciato a litigare con i genitori, e dopo la lite furibonda, accecato dalla rabbia, li ha percossi, costringendoli a fuggire e a cercare aiuto altrove. La madre si è rifugiata presso i locali del Commissariato Città Studi, mentre il padre è fuggito da casa e ha cercato conforto presso il figlio maggiore. Una vicina di casa ha chiamato la Polizia che ha subito fatto un sopralluogo e ha condotto attentamente gli accertamenti della tragica situazione.
Durante le indagini effettuate nell'abitazione del ragazzo, sono stati trovati circa 70 grammi di marijuana e si presuppone che il ragazzo ne abbia fatto uso, per arrivare al punto di perdere il lume della ragione e colpire bruscamente i genitori, che infatti riportavano le conseguenze e i lividi delle percosse subite. La madre in particolare presentava un ematoma in faccia.
Quando il ragazzo è stato interrogato dagli agenti di Polizia, era in uno stato pietoso e confusionale, pronunciava frasi senza senso a sfondo religioso, e cercava aiuto sanitario. Ma dopo l'avvenuto controllo medico, accertato che nel complesso il giovane appariva sereno, e che stava attraversando semplicemente un delicato periodo di perplessità sul suo futuro, la situazione si è complicata notevolmente volgendosi in tragedia. Infatti, il ragazzo ha imboccato la scalinata che si trova all'interno dei locali della suddetta Questura e si è buttato dalla finestra del terzo piano, provocando l'irreparabile.
Attualmente si presuppone che lo stato mentale del giovane sia stato seriamente compromesso dagli effetti nocivi della droga e che forse in un momento dominato dall'inconsapevolezza e dallo smarrimento psicologico, l'irragionevolezza abbia fatto precipitare la situazione in un vortice pericoloso, provocando il dramma. La mancanza di armonia all'interno dei rapporti familiari, nella società di oggi, rappresenta purtroppo un "brutto" neo che è difficile da curare. Spesso le vittime sono proprio i due coniugi che si trovano a capo di una famiglia apparentemente sana e serena, ma in realtà molto problematica, divisa da incomprensioni e litigi, che fomentano gravi conseguenze e causano tragedie come quella appena descritta.
La vera serenità dettata dalla calma, ha un ruolo fondamentale per affrontare le varie situazioni scabrose che si verificano in alcune famiglie, e il buon senso, legato alla razionalità vigente, non dovrebbero scomparire e dovrebbero aiutare a risolvere le varie problematiche sussistenti, ma soprattutto dovrebbero gestire le emozioni negative che si sviluppano man mano che la situazione diventa sempre più pesante e insostenibile.
Consuelo Greco