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"Conclave" - Il dramma del potere sacro: intrighi, fede e ombre nel Vaticano

Il cinema ha spesso esplorato le dinamiche di potere, ma pochi film riescono a catturare il fascino oscuro e la tensione silenziosa che si nasconde dietro le mura della Chiesa come Conclave (2023). Diretto da Edward Berger e basato sull’omonimo romanzo di Robert Harris, il film si addentra nei misteri dell’elezione papale, trasformando un rituale sacro in un thriller psicologico e politico. Ralph Fiennes, nel ruolo del Cardinale Lomeli, ci guida attraverso un viaggio fatto di fede, ambizione e segreti inconfessabili.conclave film2023

Un’Indagine nell’Anima della Chiesa 🔍

La premessa del film è tanto semplice quanto avvincente: dopo la morte del Papa, i cardinali di tutto il mondo si riuniscono in conclave per eleggere il suo successore. Ma ciò che dovrebbe essere un processo di fede e discernimento diventa una partita a scacchi tra potere e coscienza, in cui ogni voto è carico di significato e conseguenze.

Il Cardinale Lomeli, Maestro delle Cerimonie Liturgiche, assume il compito di guidare il conclave con rigore e neutralità, ma ben presto si trova coinvolto in una rete di segreti e rivelazioni che mettono in discussione non solo il futuro della Chiesa, ma anche la sua stessa fede. Con un’atmosfera che ricorda il Nome della Rosa, il film si muove tra mistero e riflessione teologica, ponendo domande profonde sulla natura del potere ecclesiastico.

Un Cast Stellare e una Regia Ispirata

Edward Berger, già acclamato per Niente di nuovo sul fronte occidentale, dirige il film con un tocco elegante e sobrio, mantenendo alta la tensione senza mai scadere nel melodramma. La fotografia di Yves Angelo trasforma la Cappella Sistina e i corridoi vaticani in un labirinto di ombre e luci, dove ogni sguardo nasconde un’intenzione e ogni silenzio è più eloquente di mille parole.

Ralph Fiennes, nel ruolo del Cardinale Lomeli, regala un’interpretazione magistrale: un uomo tormentato dal dovere e dalla coscienza, diviso tra il rispetto del protocollo e la ricerca della verità. Accanto a lui, Isabella Rossellini incarna un personaggio enigmatico e carismatico, una figura femminile che si muove con grazia tra le rigidità del mondo clericale, suggerendo che la Chiesa è fatta di uomini, ma la fede non appartiene a nessun genere.

Fede, Potere e il Peccato Originale della Chiesa ✝️

Uno dei temi centrali di Conclave è il rapporto tra fede e potere. La Chiesa, istituzione millenaria, si trova costantemente a dover conciliare il divino con il terreno, la spiritualità con la politica. Berger suggerisce che il vero peccato originale non è stato mangiare la mela, ma decidere chi ha il diritto di distribuirla.

Nel film, il latino ecclesiastico diventa quasi un codice segreto di potere: espressioni come "miserere nobis" si trasformano in richieste di voti, mentre "pax tecum" assume il tono di un avvertimento velato. Le preghiere e le formule sacre smettono di essere solo atti di devozione e diventano strumenti di negoziazione.

Il suono e il silenzio giocano un ruolo chiave: il sound design trasforma le pause tra le parole in un linguaggio a sé stante, un’eco di non detti e sottintesi. Come accadeva in House of Cards, il vero potere si manifesta non solo attraverso le azioni, ma nei dettagli impercettibili delle conversazioni e degli sguardi.

Un Thriller Psicologico Vestito da Film Storico

Sebbene ambientato in un contesto sacro, Conclave funziona come un vero e proprio thriller politico. La tensione cresce con ogni scrutinio, mentre le alleanze si formano e si sgretolano nell’arco di poche scene. Il film si muove con il ritmo di una fuga bachiana: ogni personaggio è una voce che insegue la verità, senza mai riuscire a raggiungerla del tutto.

Rispetto ad altri film che hanno trattato la Chiesa con uno sguardo critico o ironico (The Young Pope di Paolo Sorrentino o I Due Papi di Fernando Meirelles), Conclave opta per un tono più austero e riflessivo. Se The Young Pope era pop art sacra e I Due Papi un duetto jazz, Conclave è una partitura barocca, dove ogni nota è carica di tensione e significato.

Un Finale che Interroga la Storia e il Futuro della Chiesa 🔚

Il film si conclude con una nota di ambiguità che lascia lo spettatore a riflettere. Se la politica secolare è in continua evoluzione, la Chiesa sembra essere bloccata in un eterno presente, incapace di cambiare per paura di tradire se stessa. Ma è proprio questa resistenza al cambiamento la vera eresia?

Nel film, le porte del conclave si chiudono, ma lasciano intravedere un barlume di possibilità. Come diceva Santa Teresa d’Avila: "Dio scrive dritto anche sulle righe storte della storia". Forse, anche nella Chiesa, la verità può emergere nonostante gli intrighi, e il futuro può essere scritto con una mano più salda di quanto sembri.

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