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I cantanti milanesi a Sanremo, primo atto

Anche Milano ha avuto una parte nella storia del Festival di San Remo, infatti alcuni dei suoi più noti cantanti ha partecipato alla famosa rassegna canora.
 
I Camaleonti
Il gruppo milanese, che dal beat degli esordi era passato a un suono molto più pop, arrivò al Festival solo nel 1970, con il brano “Eternità” in coppia con Ornella Vanoni, classificandosi al quarto posto nella classifica finale. Dopo questo  successo il gruppo tornò a Sanremo altre tre volte, nel 1973 con “Come sei bella”, nel 1976 con “Cuore di vetro” e nel 1979 con “Quell’attimo in più” senza però ottenere buoni riscontri nella classifica finale. Nel 1993 il gruppo, con i Dik Dik e Maurizio Vandelli, presentò il brano “Come passa il tempo” che non entrò in finale, ma  permise al complesso un certo rilancio nell’ambito delle manifestazioni nostalgiche.
 
Adriano Celentano
Quando nel 1959 Adriano Celentano arrivò a Sanremo per presentare la sua canzone “24.000 baci” era un giovane semisconosciuto che aveva fatto il suo esordio da pochi mesi. Ma il suo stile, legato al Rock’n Roll che allora  stava spopolando negli Stati Uniti, e il fatto che cantasse voltando le spalle al pubblico, ebbero l’effetto di un vero e proprio terremoto in un’Italia che stava entrando nel miracolo economico.
 
Dopo questo clamoroso esordio Celentano sarà per tutti gli anni Sessanta e per metà del decennio successivo, uno dei più assidui frequentatori del Festival della Canzone, con i suoi comportamenti stravaganti e fuori da ogni logica. Le più famose performances restano la partecipazione del 1966 con “Il ragazzo della via Gluck” che venne eliminata dalla gara, quella del 1968 con “Canzone” che avrebbe dovuto essere cantata dal suo amico e collega Don Backy, per non parlare di quando nel 1971 si presentò in coppia con un coro di alpini per cantare “Sotto le lenzuola” per finire nel 1974 con la provocatoria “L’ultima chance” sui cibi alterati chimicamente. 
 
Solo una volta il cantante milanese vinse la manifestazione, nel 1970, con il brano “Chi non lavora non fa l’amore” in coppia con la moglie Claudia Mori, cantato con un coro gospel.L’ultima sua partecipazione è stata all’edizione del 2012 come ospite, dove ha nuovamente fatto parlare di se con un suo monologo duramente censurato dalla Rai.
 
Dik Dik
Il gruppo milanese, storico amico – rivale dei Camaleonti, arrivò a Sanremo nel 1969 presentando con Rita Pavone il brano “Zucchero” che arrivò alla finale. L’anno dopo il gruppo, assieme a Donatello, propose la canzone “Io mi fermo qui” che non ebbe la stessa fortuna. Delusi, i membri del complesso non parteciparono più al festival, fino al 1993 quando, con Maurizio Vandelli e i Camaleonti proposero la canzone “Come passa il tempo” che non arrivò alla finale, ma ebbe un buon riscontro di vendite.
 
Giorgio Gaber
Il futuro capostipite di quello che sarà denominato il “teatro – canzone “ negli anni Sessanta, partecipò a quattro Sanremo, tutti tra il 1961 e il 1968. Al suo debutto con “Benzina e cerini” in coppia con Maria Monti, non ottenne molto successo e lo stesso accadde nel 1965 con “Cosi felice” cantata con Patrizia Carli, che l’anno prima aveva vinto in coppia con la Cinquetti cantando “Non ho l’età”. Le ultime due partecipazioni, nel 1966 con “Mai mai mai (Valentina)” con Pat Boone e l’anno dopo con “E allora dai!” assieme a Remo Germani, permisero a Gaber di avere un grande successo di vendite, che sarebbe stato il trampolino di lancio per la sua nuova carriera.
 
Enzo Jannacci
Il cantautore milanese fece il suo esordio a Sanremo molto tardi, per la precisione nel 1989, con il brano “Se lo me dicevi prima” amaro monologo su un amore finito, che venne accolto con freddezza dal pubblico. 
 
Jannacci sarebbe tornato a Sanremo altre tre volte; nel 1991 con “La fotografia” in coppia con Ute Lemper, sulla tragica storia di un padre disperato per la morte dal figlio a causa della droga, nel 1994 in coppia con Paolo Rossi con l’ironica “I soliti accordi” e nel 1998 con la spiritosa e autobiografica “Quando un musicista ride”.
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