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Io c’entro. 20 storie milanesi degli anziani bloccati in casa per il Covid

Oggi vi parliamo di un bel progetto che vede protagonisti ritratti e testimonianze raccolte dai preziosi operatori della Fondazione Somaschi Onlus impegnati ogni giorno nel servizio di Custodia Sociale svolto in convenzione con il Comune di Milano.

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20 anziani e persone fragili residenti nel Municipio 1 del Comune di Milano, che comprende la zona tra porta Garibaldi e Piazza XXIV Maggio, sono diventati protagonisti e modelli per un giorno in occasione del progetto “Io C’entro”, promosso e realizzato dalla Fondazione Somaschi Onlus nell’ambito degli interventi di Custodia Sociale finanziati dal Comune.

L’iniziativa è parte di un più ampio piano di azioni pensato insieme all’Unità Servizio Sociale Professionale Territoriale del Municipio e si pone l’intento di favorire il senso di integrazione e vicinanza nel quartiere. Nasce infatti per dar voce a una cittadinanza “sommersa”, che ha contribuito a fare la storia della città e che, come tutti noi,  da un annetto a questa parte, è bloccata in casa per colpa del Covid-19.

Io C’entro si compone di 20 ritratti tutti accompagnati da racconti di vita. Gli scatti fotografici sono stati realizzati dal fotografo Luca Meola. in questi mesi, Meola ha  seguito e affiancato gli operatori della Fondazione Somaschi Onlus durante le visite alle persone bisognose che vivono nei caseggiati popolari del Municipio 1.

Tra le protagoniste, immortalate dietro al bancone del negozio di componenti elettrici ereditato dal papà, ci sono le sorelle Franca e Maria, 91 e 88 anni. Maria purtroppo ci ha lasciati lo scorso 27 febbraio, ma resta commovente il loro racconto che riportiamo “non ci siamo mai sposate, abbiamo avuto un compagno, ma noi due non ci siamo mai lasciate”.

Ma ancora c’è il racconto di Tatiana, 80 anni, che ci dice “il Coronavirus mi ha rovinato: da marzo a giugno non sono uscita e le gambe sono andate a ramengo”. Tra i protagonisti maschili, la testimonianza del signor Mimmo, 88 anni, che sente molto la mancanza della moglie ricoverata da ottobre in una RSA per l’Alzheimer e ci dice “i primi giorni solo la cercavo per casa, ormai me ne sono fatto una ragione”, ma ancora Renato, venuto a mancare poche settimane fa che affermava “qua non ho nessuno a parte i custodi”.

Ci sono anche Antonietta e Giovanni, sempre insieme da ben 45 anni, che non escono più di casa per proteggere loro figlio Teodoros, il quale affetto da una disabilità fragile, non può indossare la mascherina per motivi di salute.

A Milano si contano 160 custodi sociali, sparsi per i vari Municipi. Solitamente seguono migliaia di persone bisognose in condizioni normali. Con l’inizio della pandemia si sono concentrati nello specifico su persone fragili, anziani soli, nuclei familiari in difficoltà.

Con un’equipe di 7 operatori invece, la Fondazione Somaschi si prende cura dal 2015, dei cittadini residenti in zona 1, aiutando e assistendo circa 350 persone. Li accompagnano dal dottore, in farmacia, a fare la spesa, vanno a trovarli a casa e si occupano di sbrigare per loro le diverse pratiche burocratiche per pensione e invalidità.

Io C’entro è un’iniziativa della Fondazione Somaschi Onlus realizzata nell’ambito del progetto “interventi di Custodia Sociale - nuove forme di socialità” in convenzione e collaborazione con il Comune di Milano, Direzione Politiche Sociali e con la collaborazione dell’Unità Servizio Sociale Professionale Territoriale del Municipio.

Potete vedere le immagini e il racconto dei 20 protagonisti sia sul sito della Fondazione, www.fondazionesomaschi.it, che sulla loro pagina Facebook.

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