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Milano Design City e la concezione 2.0 come sinonimo di rinascita

  • Agnese Pasquinelli

milano design city 2020Nata dalla collaborazione con i maggiori esponenti del mondo del design e della creatività e fortemente voluto dal Comune di Milano, la kermesse Milano Design City ha acceso i motori ed è pronta a non far rimpiangere il Salone del Mobile rinviato, causa Covid-19, al 2021.

Milano Design City 2020

La città che non dorme mai, magica, frenetica quanto basta e onirica al momento del bisogno, anche questa volta non è stata con le mani in mano, stilando un ricco programma di iniziative digitali e non, tra workshop, installazioni, presentazioni, incontri e confronti. Si contano ben 171 eventi in città e 350 online!

In questa fase di ripresa il pubblico è sicuramente più milanese che mai, con ben impresso nella mente i tre luoghi-icona simbolo del design: la Triennale, il Museo della Scienza (beneficiario sia per la visita ai chiostri gemelli degli Olivetani sia per la riflessione “We are nature”, una sfida in cui designer e artisti creano seguendo l’idea della possibile e reale convivenza tra uomo e natura) e una mostra alla My Own Gallery presso il SuperstudioPiù. Quest’ultimo ha un’esposizione che tocca una tematica forte; con “Nelle mani delle donne” si uniscono arte contemporanea e creazioni d design firmate da nomi dal calibro di Paola Navone.

Salone e Fuorisalone sono stati eventi che hanno animato per lo più, specie nelle edizioni di settembre/ottobre, l’elegante quartiere di Brera, come spiega Paolo Casati di StudioLab e responsabile del format dei distretti, mentre quest’anno l’iniziativa si è estesa sull’intera città.

I PROTAGONISTI DELLA MILANO DESIGN CITY 2020

In totale sono 66 i protagonisti di questo Fuorisalone in versione mignon, tra i quali: Adi (Associazione per il disegno industriale), Rossana Orlandi, Elle Decor, AD, Polidesign, SuperStudio, la rivista Interni promotrice dell’iniziativa Interni Designer’s Week con talk, conferenze dedicati alle anteprime di prodotto in Italia e all’Estero.

Ad affiancarli non mancano i distretti del design, ovvero l’area tra via Cesare Correnti, Piazza Mentana, Via Santa Marta e Via San Maurilio, le quali si sono associate alla rassegna 5 Vie D’N’A (Design&Art for a Better World) per far soffermare le persone sul legame instaurato tra innovazione sociale e progettazione.

Impossibile pensare al design senza nominare il suo pilastro, il Durini Design Distric, le Vie di Brera con il Fuorisalone Design City Edition curato da StudioLab che propone tavole rotonde e workshop riguardanti tematiche legate alla cultura del progetto e delle svariate forme del design e, ancora ad una super novità di questa Design City: il Molino Sofia Design District (tra via Santa Sofia e Molino delle Armi).

Nella via simbolo del Fuorisalone, via Tortona, c’è la possibilità di interagire le installazioni Crocevia e The Underwood, rispettivamente ospitate da Torneria Tortona e dall’ex Drogheria della medesima via. La prima è opera della designer Sara Ricciardi dove i visitatori hanno la possibilità di partecipare a performance tra luci, sassi, pensieri e un pianoforte; The Underwood lo anticipa il nome, il Sottobosco, di Francesca Benedetto e Matilde Cassani, fa compiere un viaggio nel sottobosco tra le creature che vi abitano, mettendo in risalto il bisogno di coesistenza tra città e natura.

Tra le installazioni più significative è da segnalare quella in piazza XXV Aprile, partecipativa che si impegna a promuovere idee, attraverso video e testi per migliore la vita urbana nel post Covid-19. Attraverso un contest aperto anche agli stessi cittadini. Sul fronte salute anche Adi (Associazione per il Disegno Industriale) in collaborazione con Airc Lombarda, tramite “Il Design aiuta a guarire” ha pensato ad una premiazione per i migliori young designer chiamati per nobilitare la qualità delle attrezzature e dei relativi servizi dedicati a chi deve combattere quotidianamente con importanti patologie.

Milano Design City 2020 e la sensibilità verso tematiche di vita quotidiana

In quest’edizione si è sentito il bisogno ancora più di sensibilizzare i cittadini milanesi e tutti i visitatori sul tema cultura, di quanto sia importante sapere il processo che c’è dietro ad un oggetto o un progetto, quanto studio e quanta dedizione sia stata applicata per ottenere ciò che si vede. La cultura affiancata da rilevanti temi quali il riciclo, la sostenibilità, la stessa economia circolare vuole mettere in mostra quanto le scelte degli artisti e designer per la progettazione siano ad oggi sempre più veicolate dalle medesime materie.

Vi ho incuriosito abbastanza su questa kermesse di una Milano che non ha intenzione di arrendersi? Ora non vi resta che scaricarvi il calendario di tutti gli eventi e workshop, munirvi di mascherina, perché no di macchina fotografica ed immergervi nella frizzante realtà creativa che divampa nelle vie della città.

Buona Milano Design City ! 

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