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Milano rifugio antiaereo n° 87

rifugio 87 milano 1Un luogo speciale e poco noto di Milano, il rifugio antiaereo n°87 collocato nei sotterranei della scuola primaria di via Bodio 22.

Archeologistics è una società per la divulgazione e conoscenza del patrimonio culturale italiano, che progetta e realizza servizi di visita guidata, educazione museale, turismo, oltre a supportare progetti culturali con servizi di comunicazione e grafica e fornire consulenza per musei, monumenti e aree archeologiche. Dal 2012 si dedica all’apertura al pubblico dei rifugi antiaerei, oltre a Milano, anche di Varese e della sua provincia.

Il rifugio, che può accogliere più di quattrocento persone contemporaneamente ed è uno dei più grandi e meglio attrezzati di Milano, venne ricavato nei sotterranei della scuola nel corso della Seconda Guerra Mondiale per proteggere gli studenti e gli abitanti del quartiere dagli attacchi aerei che flagellarono il capoluogo lombardo fra il 1943 e il 1944.

Le aule sotterranee, le docce, i gabinetti, le scritte sulle pareti hanno conservato intatto l’aspetto originale, e con esso la memoria materiale del difficile periodo del conflitto mondiale.

L’aria di storia e di dramma che si respira entrando nel Rifugio n.87 è molto più di una semplice suggestione, tra i sotterranei vasti e labirintici, lunghi 220 mq divisi in una decina di stanze collegate da un lungo corridoio.

Ai tempi della Seconda Guerra Mondiale, il ricovero della scuola dava riparo anche a coloro che non disponevano di cantine adatte in cui ripararsi, diventando un vero e proprio rifugio pubblico.

Le scritte d’epoca ancora presenti sui muri indicano le direzioni da seguire per trovare riparo, per recarsi ai gabinetti, per raggiungere l’uscita e c’erano anche le aule per continuare a far lezione mentre si attendeva l’allontanarsi dei bombardieri nemici, oltre a un corridoio oggi murato che si dice conduca fino alla Stazione Centrale.

Una visita a questo luogo evocativo è utile per chi vuole respirare l’aria drammatica del conflitto, rivivere l’atmosfera di paura e pericolo incombente che permeava la vita quotidiana, trarre ispirazione per scrivere di quei momenti e delle persone che li hanno vissuti, oltre a lasciar correre la spinta creativa nel ventre buio della città.

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