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Tra musica, teatro e memoria: Caroline Pagani racconta il suo “Pagani per Pagani”

  • Mauro Teti

L’artista premiata con la Targa Tenco 2025 si racconta a MilanoFree.

In occasione della presentazione del Premio Tenco 2025, tenutasi il 3 ottobre alla Santeria Toscana 31 di Milano, abbiamo incontrato Caroline Pagani, vincitrice della Targa Tenco per il Miglior Album a Progetto con il doppio disco Pagani per Pagani. L’appuntamento con la premiazione è al Teatro Ariston di Sanremo, dal 23 al 25 ottobre 2025.

caroline pagani

Caroline, innanzitutto complimenti per la Targa Tenco! Cosa ha rappresentato per te ricevere un riconoscimento così importante?

«Sono molto contenta, ovviamente. Significa che almeno qualcuno ha ascoltato l’album! E non è affatto scontato, di questi tempi.»

Dedichi questa targa a qualcuno in particolare?

«Ringrazio tutti e dedico questo riconoscimento a mio fratello Herbert. Ho voluto dare ai giovani l'opportunità di scoprire le sue canzoni. Paradossalmente, Herbert ha mantenuto una certa popolarità in Francia, mentre in Italia, il paese che lo ha consacrato al successo, rischia oggi di essere dimenticato.»

Raccontaci com’è nato e come si è sviluppato Pagani per Pagani.

«Il progetto è nato come spettacolo teatrale e si è poi trasformato in un viaggio artistico che abbraccia musica, parole e memoria.
Ho reinterpretato dieci brani di Herbert con nuovi arrangiamenti, raccogliendo diciannove canzoni nella versione digitale, mentre l’edizione in doppio CD include anche cinque tracce di prosa e poesia. Alcune sono molto note, altre rare o inedite. Ho curato personalmente la veste grafica del disco, ispirandomi alle opere visive di Herbert.»

Come hai scelto i collaboratori che hanno partecipato all’album? Li conoscevi già?

«Alcuni sì, altri li ho conosciuti durante il percorso. Ho avuto il piacere di lavorare con artisti come Fabio Concato, Moni Ovadia, Danilo Rea e altri grandi interpreti che hanno dato nuova vita ai brani di Herbert.
È stato un viaggio condiviso e pieno di incontri belli e inattesi. Con Vinicio Capossela ci siamo sentiti per questo progetto, ma non siamo riusciti a incastrare i tempi; magari nel volume 2, già in cantiere, perché ci sono ancora tanti brani di Herbert che meritano di essere ricordati.»

caroline pagani 3

Il Club Tenco da anni valorizza la canzone d’autore in tutte le sue forme. Come vedi oggi la canzone d’autore in Italia?

«Credo ci sia una forte voglia di ritorno alla canzone d’autore, al racconto, alle storie.
Penso a Lucio Corsi, che rappresenta bene questa tendenza.
Abbiamo una tradizione importante da rilanciare: amo artisti come Ivano Fossati, Vinicio Capossela, Ivan Graziani, Sergio Endrigo, ma anche autori ingiustamente dimenticati come Luciano Rossi, che adoro. E poi, ovviamente, Domenico Modugno e i testi di Pasquale Panella.»

Quali sono gli artisti che hanno inciso di più sulla tua evoluzione artistica?

«Sicuramente mio fratello Herbert, poi Barbara, Jacques Brel e molti artisti della scena francese.
Ascolto di tutto: da Jimmy Sax ai cantautori francesi come Juliette Armanet.
Mi piace Fiorella Mannoia, ma i miei primi, veri amori restano i Queen e David Bowie.»

Prossimi appuntamenti da non perdere.

L’8 e il 9 novembre Caroline Pagani sarà al Teatro Gerolamo di Milano (Piazza Cesare Beccaria, 8) con due spettacoli teatrali:

  • “Mobbing Dick”, che affronta con ironia e surrealismo la condizione delle artiste nel mondo dello show business;
  • “Luxuriàs”, uno spettacolo tragicomico e brillante ispirato alla figura di Francesca da Rimini che, nella bolgia dei lussuriosi, incontra anche Moana Pozzi.

A Milano, a giugno 2026, invece, tornerà in scena con “Per amore dell’Amore”, un omaggio a Herbert Pagani visto attraverso gli occhi della sorella bambina.

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  • Ultimo aggiornamento il .