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La sinagoga centrale di Milano

Cambiata diverse volte nel corso della storia, bombardata durante la seconda guerra mondiale, la sinagoga di Milano, in via della Guastalla, resta un punto di riferimento per gli ebrei del capoluogo lombardo.

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Alla fine dell’Ottocento, la comunità ebraica di Milano si era allargata fino ad arrivare a 2.000 persone su una popolazione di circa 400.000 abitanti.

Era quindi necessario progettare una nuova sede per le cerimonie religiose della tradizione ebraica, dal momento che la precedente, un piccolo oratorio in via Stampa 4, di proprietà del rabbino Prospero Moisè Ariani, era diventata del tutto inadeguata per le esigenze di una comunità cosi numerosa.

Fu cosi che, nel 1890, il giovane architetto Luca Beltrami, già noto per i suoi lavori in piazza della Scala e per il Castello Sforzesco, venne incaricato di progettare un tempio perfettamente in sintonia con le richieste della comunità ebraica milanese.

Il 29 settembre del 1892, in presenza di una gran folla, venne inaugurata la nuova sinagoga centrale di Milano, che in poco tempo sarebbe diventato uno dei simboli della città lombarda.

Durante i bombardamenti che colpirono Milano nel 1943, la sinagoga venne distrutta a causa di alcuni tizzoni incendiari che, dopo averne distrutto il tetto, ridussero a pochi resti fumanti i sontuosi interni, lasciando integra solo la facciata. A guerra finita l’edificio venne ricostruito sulla base di un progetto ideato dagli architetti Manfredo Morpurgo e Eugenio Gentili Tedeschi, che riuscirono a sposare ciò che rimaneva del lavoro di Beltrami con le istanze dell’architettura del secondo dopoguerra.

Nel 1997 l’edificio subì un radicale restauro, a opera di Piero Pinto e Giancarlo Alhadeff, che gli ha conferito la fisionomia attuale.

La vecchia sinagoga seguiva una pianta tipicamente basilicale, con tre navate. Di questo fabbricato oggi ci rimane solo la facciata monumentale, con una serie di mosaici azzurri – oro, suddivisa in tre sezioni simmetriche tra di loro, che nelle due ali più basse presentano delle finestre ad arco elegantemente decorate, mentre al centro  è collocato un grande portale con semicolonne, sormontato da un arco che incorpora le finestre al piano superiore, con al di sopra l’immagine delle tavole della legge.

sinagoga 2Dall’atrio si arriva nell’attuale sinagoga, un grande edificio a forma di prisma coperto da  una cupola, mentre sulle pareti si aprono ventiquattro finestroni che illuminano la sala.

In un piano leggermente rialzato si trova la sala della preghiera, con un matroneo soprelevato, mentre al piano interrato vi è un auditorium, dedicato alla memoria di Giancarlo Jarach e un piccolo oratorio, con degli arredi provenienti dalla sinagoga di Sermide.

Con il restauro del 1997  ha subito un radicale rinnovamento; sui due lati principali sono stati aperti due nuovi finestroni, mentre nella parte centrale del matroneo il soffitto è stato rialzato.

Ma la novità più importante sono le vetrate multicolori realizzate dall’artista statunitense Roger Selden, che raffigurano un ideale collage tra i motivi della tradizione ebraica, come la stella di David e la menorah, con il candelabro a nove braccia e le lettere dell’alfabeto ebraico.   

 

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