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Oratorio San Gregorio Vecchio

cascina san gregorio vecchioSiamo a Lambrate, un quartiere di Milano che, prima di essere tale, era un borgo omonimo.
Durante l'VIII e il IX secolo d.c. i monaci Benedettini danno inizio alla costruzione anche delle chiese di S. Martino e Santi Faustino e Giovita, nonchè dell'oratorio di San Gregorio Vecchio. Questo oratorio sorgeva nelle vicinanze dell'omonima cascina e col tempo ne divenne parte integrante. Oggi, l'oratorio è scomparso soprattutto per l'incuria degli uomini. Peccato, perchè Lambrate ha perso una testimonianza storico-artistica importante. 

L'oratorio era la cappella di uno dei diversi lazzaretti del milanese. La sua costruzione risalirebbe alla prima epidemia di peste nel milanese dell'anno 883. La peste, dalla prima dell'883 all'ultima del 1630, coi suoi 70,000 morti, in una città di 130,000 abitanti, colpirà complessivamente anche Lambrate.
Questo oratorio, anticamente come scrive don Vincenzo Cavenago nel suo libro "Il Lazzaretto ecclesia di un quartiere di Milano", veniva chiamato "Ad Lambrum ecclesia Santi Gregorii, Hospitale de Brolio". L'espressione "de Brolio" indicava la dipendenza di quest'ospizio dall'Ospedale Maggiore di Milano, così chiamato dalla sua antica sede.
Si trattava di un ricovero con annessa chiesa "Ad Lambrum", ossia a Lambrate, già ufficialmente segnalato alla fine del XIII secolo ma certamente ancora più antico.
Di proprietà dell'Ospedale Maggiore l'oratorio verrà utilizzato come lazzaretto d'emergenza con ben 350 baracche durante la peste del 1576, cosiddetta di San Carlo Borromeo, col nome di "S. Gregorio Vecchio" per distinguerlo dal "Lazzaretto di San Gregorio fuori Porta Orientale" di manzoniana memoria, la cui costruzione ebbe inizio tra il 1489 ed il 1496.

foto oratorio san gregorio vecchioL'esistenza di una località chiamata S. Gregorio è confermata anche da un documento delXIV secolo, dove certo Baziano Viola fa dono all'Ospedale del Brolio di un mulino con prati e campi, che possedeva "Iuxta S. Gregorium prope Lambrate".

La località viene chiamata col nome di San Gregorio Vecchio dal 1576, nome che oggi viene ancora conservato per la cascina che si può vedere in Viale Turchia 22. Presso l'archivio parrocchiale della chiesa di San Martino esiste un nutrito carteggio riguardante l'oratorio di S. Gregorio Vecchio.
La giunta del comune di Lambrate, in data 7 luglio 1872, invitava la Fabbriceria parrocchiale a far riparare l’oratorio, perché lo stato precario dello stesso minacciava l’incolumità dei cittadini. Purtroppo, a tali riparazioni non si sarebbe provveduto; così è scomparso uno dei più importanti monumenti della storia lambratese, così come non è rimasta traccia di coloro che sono stati sepolti nel “Foppone” di San Gregorio Vecchio colpiti dalla peste. Anche se, per una continuità che in molti casi si verifica nella storia dei luoghi, proprio in prossimità del vecchio foppone sorge, dal 1905, l’attuale cimitero di Lambrate.

Laura Nicoli

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