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Palazzo Arcivescovile di Milano

Nella nostra bella Milano, come in ogni altra città, ha tra le sue mura palazzi storici o più moderni ricchi di storia, ed è di uno di questi che vi voglio raccontare. Precisamente del Palazzo Arcivescovile, sito in Piazza Fontana, 2 e sede vescovile.

Palazzo Arcivescovile di MilanoIl Palazzo ha origini Cinquecentesche, con un rifacimento Settecentesco. Storicamente appartenuto al Sestiere di Porta Romana, uno dei sei della città. I lavori furono affidati all'architetto e pittore Pellegrino Tibaldi detto il "Pellegrini", poi, nel settecento il palazzo venne ristrutturato dall'architetto Giuseppe Piermarini.

Già vi era un edificio, risalente al primo decennio dell'anno mille e cento, tuttavia si deve a Giovanni II Visconti che, nel 1342, divenendo arcivescovo di Milano, fa iniziare i lavori per una nuova sede arcivescovile. Centoquarantasette anni dopo il nuovo arcivescovo Arcimboldi, con l'approvazione del duca Gian Galeazzo Sforza, amplifica con lo scopo di racchiudere in un unico complesso la residenza del Vescovo, dei Canonici e della Curia arcivescovile. Giuseppe Franchi realizzerà, nel 1782, la fontana a vasche sovrapposte con sirene e delfini e posta al centro della Piazza, dove ancora oggi fa bella mostra di sè.

Nel 1900 si mette mano ad un nuovo intervento di miglioria e, proprio durante i lavori, vengono alla luce alcuni frammenti di affreschi trecenteschi, identificati in una " sala del giudizio con i giudici seduti in cattedra" e "la veduta del Verziere". Il Verziere, in milanese "el verzee", era l'antica denominazione popolare dell'area ove si teneva il mercato della frutta e della verdura di Milano, che si chiamava, prima di assumere il nome di Piazza Fontana, Porta del Verziere.

È bene sapere che questa zona, in epoca longobarda, aveva il nome di "rauda", col significato di "terra da bonificare"; inoltre in loco era stata posta una colonna votiva, nota come "Colonna del Verziere" , completata successivamente con la collocazione di una statua di Cristo, in riconoscenza dell'avvenuta cessazione della peste. Il secondo conflitto mondiale danneggiò la struttura, che subì un nuovo restauro e, negli anni '70, furono scoperti ulteriori affreschi trecenteschi.

Attualmente il palazzo è anche sede degli uffici della Curia e della Diocesi Ambrosiana. All'interno del palazzo è situata la Libreria dell'Arcivescovado, cui si può accedere per acquisti di volumi e testi religiosi e non.

All'interno del palazzo è possibile ammirare quadri del Tintoretto, del Cerano, di Guido Reni, del Morazzone e altri famosi pittori. Inoltre è possibile vedere, nel cortile della Curia, le statue in pietra di sant'Ambrogio e Carlo Borromeo,  le lapidi poste nell'occasione della visita di

San Giovanni Bosco e di San Giovanni Paolo II, lo scalone in pietra, la cappella interna e il loggiato dei Canonici.

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