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Zucchi Collection Museum

museo-zucchiUscendo da Milano in direzione di Varese, si arriva nel piccolo borgo di Rescaldina, dove si trova la fabbrica principale della Zucchi, l’azienda di tessuti per la casa più nota d’Italia.

All’interno della fabbrica c'è la Zucchi Collection Museum, la più grande collezione di blocchi per stampa a mano su tessuto di tutto il mondo, con ben 56.000 pezzi, che compongono circa 12.000 disegni e che rappresentano l’evoluzione del disegno su tessuto dalla fine del Settecento fino agli anni Trenta del Novecento.

La storia del museo è davvero singolare e affonda le sue radici nella storia stessa della famiglia Zucchi e della loro azienda.

Tutto cominciò nel 1920, quando Vincenzo Zucchi decise di fondare una piccola azienda impegnata nella produzione di tessuti per l’aviazione, ma in pochi anni la Zucchi si allargò alla produzione di biancheria per la casa, con particolare tessuti bianchi adatti al ricamo per le botteghe di campagna.

Con gli anni Trenta, la Zucchi si cimentò nella produzione di lenzuola stampate e in pochi anni divenne la più venduta in tutto il mondo, grazie anche alla collaborazione di designer internazionali, che le permisero anche di arrivare sui mercati esteri.

Dopo la fine della seconda guerra mondiale, l’azienda iniziò ad acquisire alcuni noti marchi esteri e intensificò la sua collaborazione con designer come Ken Scott e Giò Ponti, oltre a pittori del calibro di Renato Guttuso e Salvatore Fiume.

Negli anni Ottanta, la Zucchi comprò la Bassetti dalla Marzotto diventando così il primo gruppo tessile per la casa italiano.

E fu proprio in quel periodo, per la precisione nel 1987, che il capo dell’azienda Giordano Zucchi comprò un blocco di legno e peltro, proveniente dalla Gran Bretagna, che veniva usato per la stampa a mano sui tessuti.

Quel pezzo arrivava dalla David Evans & Co, una piccola azienda britannica che aveva per secoli prodotto blocchi per la stampa a mano dei tessuti, prima di chiudere agli inizi del Novecento.

Affascinato dal blocco, Giordano nel 1988 riuscì a comprare tutta la collezione, che aveva anche pezzi austriaci e francesi, con lo scopo di costruire un museo della storia del tessuto.

museo-zucchi2La visita alla collezione si divide in sei grandi categorie, che vanno dall’astratto fino allo stile floreale, che a loro volta sono state divise in tre sottocategorie, i disegni continui, con i bordi e per i fazzoletti.

Nel corso della visita si può ammirare anche una dimostrazione pratica della stampa a mano sul tessuto, oltre a una serie di laboratori per i grandi e i più piccoli.

Di recente è stata aggiunta una sezione dedicata agli stampi usati per la tecnica del tessuto batik.

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