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Peck: la boutique del buon cibo

milano peck 1Dalla fine dell’Ottocento fino ad oggi, la rosticceria Peck di Milano è uno dei templi dell’insaccato italiano, immortalato in film e ricordato da grandi scrittori e poeti.

Tutto iniziò nel 1883, quando Francesco Peck, proprietario di una pizzicheria a Praga, decise di aprire una filiale della sua azienda al numero 2 di via Orefici a Milano.

Anche se ormai erano passati anni dalla fine del dominio austro – ungarico nel Nord Italia, gli insaccati prodotti in Germania non avevano ancora fatto breccia nel cuore degli amanti della buona cucina milanese e Peck era deciso a colmare questa grave lacuna enogastronomica.

In poco tempo il negozio divenne uno dei più importanti di Milano, tanto che erano venduti il mese circa 3.000 pezzi di salumi germanici.

Con l’inizio della prima guerra mondiale, la piccola azienda accolse alcuni soci italiani, tra cui Eliseo Magnaghi, che nel 1918 comprò la Peck dopo la decisione del proprietario di vendere le sue attività al di fuori dell’Austria.

Nato in una famiglia di contadini di Casorate, Magnaghi assunse la proprietà della Peck nella sede attuale di via Spadari, allora parte di una corte contadina.

Pieno d’idee e iniziative nuove e originali, Eliseo inaugurò il servizio a domicilio presso gli acquirenti della rosticceria e introdusse nel menù piatti che non erano molto noti a Milano, come i ravioli e i formaggi delle montagne, che in poco tempo contesero il primo posto nei menù della domenica alla cotoletta alla milanese e al risotto giallo.

Un'altra idea di Magnaghi fu lo Sbafing Club, circolo per gli amanti del buon cibo situato nei locali sul retro del negozio, che tra le sue file ospitò anche l’anziano Gabriele D’Annunzio e il drammaturgo Renato Simoni.

Il simbolo del club era un portasigarette con inciso un cuore, un leone e una casseruola.

Anche il mondo dei cinema iniziò a interessarsi alla Peck; infatti, nel 1937 il regista Mario Mattioli vi girò alcune scene del film Felicita Colombo, che aveva come protagonista una salumaia.

milano peck 2Con la seconda guerra mondiale e il razionamento Emi, figlia di Eliseo e nuova proprietaria del negozio, dovette vedersela con i tedeschi, che miravano a prelevare tutte le razioni di cibo possibili dai magazzini della Peck.

Nel 1956 il negozio venne venduto ai fratelli Giovanni e Luigi Grazioli, che avevano aperto il primo snack bar di Milano pochi anni prima.

Sotto la guida dei due fratelli Peck apri una serie di negozi specializzati in formaggi e salumi, oltre a diventare una meta importante per gli amanti del pranzo veloce dei lunghi weekend, con panini imbottiti e grandi polli arrosto.

La crisi economica degli anni Settanta porta i Grazioli a vendere Peck ai fratelli bresciani Stoppani, che da tempo gestivano alcune salumerie a Milano e nel 2011 gli eredi dei fratelli vendono tutto a Pietro Marzotto, sempre nel segno di una storia lunga due secoli. 

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