Rita Levi Montalcini
Una vita per la scienza
Sant’Agostino nel 390 d.C. in un celebre passo delle Confessioni considerava la scansione del tempo in passato, presente e futuro assolutamente fittizia. Infatti, secondo il Padre della Chiesa, esisterebbe solamente la dimensione presente declinata come ricordo del passato e attesa per il futuro.
Il 30 dicembre 2012 si spegne Rita Levi Montalcini, donna, scienziata ed italiana che su tutti ha saputo al meglio incarnare questo concetto, vivendo giorno per giorno 103 incredibili anni di vita nel rispetto di una sua celebre massima “Non bisogna aggiungere giorni alla vita, ma vita ai giorni”.
Laureata in Medicina e chirurgia e specializzata in Neurologia e Psichiatria, conduce il suo percorso di ricercatrice negli anni bui della guerra, delle leggi razziali, durante i quali non il merito né le qualifiche riescono ad imporsi sull’irrazionale dell’odio.
Prima la fuga in Belgio, poi il rientro nella patria natale, Rita Levi Montalcini non ha permesso a nulla di ostacolarla, improvvisando persino un laboratorio domestico in cui poter proseguire i propri studi. Obbiettivo della sua attenzione era NGF, il fattore di crescita nervoso, la cui scoperta agli inizi degli anni ’50 valse alla scienziata il Premio Nobel per la medicina nel 1986.
La fama di Rita Levi Montalcini nel mondo della scienza (e non) è ormai indiscutibile come testimoniato da numerosi incarichi di enorme prestigio, ma la Dottoressa non si ferma prendendo parte a numerose iniziative per la salvaguardia e la salute delle genti e dell’ambiente. Partecipa a numerose campagne di interesse politico e sociale, come quelle contro le mine anti-uomo o per la responsabilità degli scienziati nei confronti della società; istituisce con la gemella Paola la Fondazione Montalcini con la quale sostengono l’istruzione e devolvono borse di studio a ragazze africane per il conseguimento degli studi universitari. Noto è, infatti, che Rita L. Montalcini si opponesse con convinzione al falso credo che voleva le donne di capacità inferiori rispetto agli uomini.
Ai funerali tenutisi a Torino una gran folla accorre per salutare la senatrice, una folla più numerosa delle aspettative accorre a salutarla perché con Rita Levi Montalcini si spegne una rockstar, come simpaticamente sottolineato in alcune testate giornalistiche, si spegne la zia d’Italia.
Allora ripensandola sorridente come in alcuni celebri scatti mi tornano alla mente alcune parole di Oscar Wilde: “ La tragedia della vecchiaia non è di essere già vecchi, ma di essere ancora giovani”.
Dottoressa, questo sarà un lungo viaggio di ricerca, ma noi sappiamo che non i viaggi e neppure la ricerca le sono mai stati d'impaccio. Grazie per il suo coraggio, la sua dedizione e il suo amore per la vita e per l'umanità.