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Tazio Nuvolari: una vita per lo sport

tazio nuvolariI personaggi, nativi di Milano, che hanno lasciato un’impronta nella storia della nostra città sono molti, tuttavia moltissimi sono anche coloro che hanno visto i natali in questa nostra terra lombarda, e proprio di uno di loro vi voglio parlare in quest’articolo. Si tratta del grande Tazio Nuvolari.

Il personaggio, il cui nome completo è Tazio Giorgio Nuvolari, nasce a Castel d'Ario, in provincia di Mantova, nel novembre del 1892, e ivi muore nell'agosto del 1953. Il suo nome è legato al mondo delle corse automobilistiche, con una carriera davvero invidiabile, e ancor oggi si ricordano le sue imprese e la sua figura di uomo dalle grandi doti umane. Due erano i nomignoli che il popolino gli aveva addossato, il “Mantovano volante o Nivola”. La passione per lo sport e le corse gli sono state donate dal padre Arturo e dallo zio Giuseppe, entrambi ottimi corridori ciclisti. La sua carriera iniziò però con le motociclette, che lo zio Giuseppe gli aveva insegnato sin da ragazzino a manovrare, partecipando al una gara ufficiale, nel 1920, sul Circuito Internazionale Motoristico a Cremona. Nel 1921, in gara su un’automobile Ansaldo 4CS, vince alla Coppa di Verona.

Rocambolesca fu la sua vittoria sul circuito del Tigullio a bordo di una vettura, una Bianchi Tipo 18, fornita dalla Chiribiri, casa automobilistica di Torino, arrivando al traguardo sui cerchioni, senza più seggiolino di guida e con una chiave inglese che faceva le funzioni del volante. Dal 1924 al 1927 le sue corse furono soprattutto motociclistiche, salvo qualche sporadica partecipazione con l’automobile, come quando corse le Mille Miglia con una Bianchi Tipo 20 qualificandosi al quinto posto. Dal 1928 Nuvolari creò una propria squadra automobilistica per disputare i vari Gran Premi, e acquistò alcune Bugatti, che era una casa automobilistica francese ma fondata da un emigrato italiano. I successi non tardarono ad arrivare, dimostrando a tutti le qualità straordinarie di questo indomito pilota. Nel 1930 il Direttore generale dell’Alfa Romeo, Gianferrari, assunse il pilota Nuvolari, mettendogli a disposizione un’Alfa Romeo 6C 1750, con la quale, grazie anche a uno stratagemma, vinse la Mille Miglia. Si ricorda l’incontro con il D’Annunzio il quale, invitandolo al Vittoriale, diede in omaggio di una piccola tartaruga d’oro con la dedica: “all'uomo più veloce, l’animale più lento”, animale che poi divenne il suo portafortuna. La conoscenza di Enzo Ferrari, che attribuì a Tazio la “ tecnica della sbandata controllata”, aprì a Nuvolari altre possibilità.

Purtroppo la quotidianità della vita non fu benevola negli affetti, infatti, i due figli, Giorgio e Alberto morirono per malattia. Molti e appassionati furono I successi di Nuvolari, che lo vedono protagonista dagli anni 1921 al 1946. Purtroppo il suo fisico fu minato da malattia, e nell'agosto del 1953 si spense nella sua Mantova. Il suo corredo funebre fu composto dal maglione giallo, pantaloni azzurri e gilet di pelle marrone, che portava nelle corse, unitamente al suo volante preferito. 

Moltissimo ci sarebbe da raccontare, ma vi lascio con alcune curiosità.

Tre sono le canzoni dedicate a Nuvolari, una dell’Orchestra Casadei, dal titolo “Nuvolari”, una dell'indimenticato Lucio Dalla dallo stesso titolo inserita nell'album Automobili del 1976, e l’altra dal cantautore Sergio Bassi tratta dall'album Cavallo Pazzo del 2007 dal titolo “il Mantovano Volante”.

Nel 1948 compare in un film accanto al celebre Totò, dal titolo “Totò al giro d’Italia”.

Un canale televisivo dedicato ai motori porta il nome di Nuvolari.

Da visitare il Museo virtuale dedicato al grande Tazio Nuvolari a Mantova.

Un uomo, nato in terra lombarda, che ha fatto dello sport la sua vita, portando in alto l’onore dell’Italia nel mondo.

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