Festa della Madonna del Rosario
LA FESTA DELLA MADONNA DEL ROSARIO ATTRAVERSO I SECOLI.
La devozione del Rosario è di origine medioevale, essendo sorta in ambito domenicano nel XIV secolo. Dall’area Renano-fiamminga, dove ebbe origine, essa si diffuse poi in Spagna, Francia ed Italia, portando con se l’istituzione di feste, processioni, erezioni di cappelle. Ma la vera istituzione della Festa e la sua estensione a tutta la cristianità, si ebbe con la Bolla Consueverunt ad opera di S.Pio V Ghislieri, papa dal 1566 al 1572. Con questo supremo atto il Pontefice voleva ringraziare la Vergine Maria e felicitare tutta la Cristianità per la Fulgida Vittoria di Lepanto il 7 ottobre 1571.
E’ lecito in questo caso fare una digressione, in quanto la Battaglia di Lepanto fu una delle tappe fondamentali della storia della civiltà. Dai testimoni dell’epoca fu vista infatti come la “Vittoria della Cristianità sul paganesimo”, incarnato dalla religione mussulmana. Da un punto di vista storico essa pose termine all’espansionismo turco-ottomano, almeno momentaneamente, e costituì una delle più cruente e sanguinose battaglie navali di tutti i tempi. Dalla conquista di Costantinopoli infatti, nel 1453, i Turchi ad opera del sultano Solimano il Magnifico, avevano preso ad espandersi fin nel cuore dell’Europa, invadendo e saccheggiando l’Ungheria e diversi regni cristiani e minacciando, a più riprese, la stessa Vienna, capitale del Sacro Romano Impero. La Lega Santa voluta dal pontefice superò tutte le divergenze e i conflitti europei; fu costituita una flotta al comando di Don Giovanni d’Austria, fratello naturale del re Filippo II di Spagna; con l’ausilio delle flotte delle Repubbliche di Venezia e di Genova prese il mare con l’intenzione di attaccare i Turchi dove si pensava fossero più forti, cioè nel mar Mediterraneo, in quel momento sotto il loro dominio. L’epica battaglia si concluse con la perdita da parte Turca di oltre cento navi e di trentamila uomini, oltre a migliaia di prigionieri.
A Melegnano la Cappella oggi intitolata alla Madonna del Rosario fu eretta nel 1581; al 1585 risale l’istituzione della Confraternita del Rosario nota anche come Compagnia del Rosario e forse in quell’occasione vi si trasferì la prima statua della Madonna. La Cappella, nella sua forma attuale, fu rifatta nel 1697, ed a quell’epoca risale forse la statua della Vergine che noi possiamo ammirare e venerare ancor oggi. Secondo una radicata tradizione popolare, durante un violento temporale, un fulmine avrebbe colpito una grossa quercia “intagliando” nel legno una forma muliebre. Un contadino il mattino dopo, trovò il tronco e, meravigliandosi dell’accaduto, lo trasportò nella sua capanna dove, con perizia, lo trasformò nella Vergine col Bambino. La statua del “Bambino” è stata rifatta alla fine dell’Ottocento. La devozione alla Madonna del Rosario ha sempre avuto un significato profondo per la nostra città.
La Vergine del Rosario è stata, in diverse epoche la protettrice di eserciti, come la Virgo Invicta che salvò Vienna da un nuovo assalto dei turchi il 12 settembre del 1683. In una delle principali piazze della città imperiale sorge la Colonna della Vergine a ricordo di quell’epica giornata in cui per l’ultima volta la cristianità e con essa la religione Cattolica corse il pericolo di soccombere; papa Benedetto XI stabilì da quel giorno la festa del Nome di Maria, proprio per rammentare ai cristiani che furono le continue invocazioni alla Vergine a permettere al re polacco Giovanni III Sobieskj di sconfiggere gli “infedeli”.
La devozione al Rosario ha accompagnato per secoli le popolazioni delle campagne oppresse da eserciti invasori, da malattie, da guerre e che vedevano in questa semplice preghiera sollievo e forza per superare le traversie dell’epoca. Il Titulum, Auxilium Christianorum (Aiuto dei Cristiani) fu introdotto da papa Pio VII (1800-1823) il 15 settembre 1815 in ringraziamento per aver protetto e salvato la Chiesa durante il tumultuoso periodo seguito alla Rivoluzione francese. La Restaurazione infatti fu vista all’epoca, dalla maggior parte dei cattolici, come la Vittoria della “Santa Fede” sugli “influssi malefici del Secolo”, mentre la sconfitta di Napoleone “novello Satana” a Waterloo ad opera degli eserciti coalizzati degli stati europei, venne salutata in tutto il mondo cristiano da Messe di ringraziamento, Processioni e Te Deum. Nelle intenzioni del papa questa invocazione, per l’avvenire, doveva essere di sollievo e di aiuto al Cristiano oppresso.
Al giorno d’oggi, l’importanza del Rosario, è stata ribadita dal Pontefice Giovanni Paolo II, che nell’Introduzione all’Enciclica Rosarium Virginis Mariae, così si esprime: ”Nella sua semplicità e profondità, [il Rosario] rimane, anche in questo terzo Millennio appena iniziato, una preghiera di grande significato, destinata a portare frutti di santità. Essa ben s’inquadra nel cammino spirituale di un cristianesimo che, dopo duemila anni, non ha perso nulla della freschezza delle origini, e si sente spinto dallo spirito di Dio a prendere il largo, [...] come traguardo della storia umana, fulcro nel quale convergono gli ideali della storia e della civiltà”.
Federico Bragalini
Vedi anche la Storia di Milano