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Il Te Deum e la sua storia: 31 Dicembre

terrazze duomo milanoIl 31 Dicembre di ogni anno in tutte le chiese cristiane si canta il Te Deum laudamus, ossia Dio ti lodiamo, che è l'inno di ringraziamento per eccellenza.

Chi lo ha scritto? Non è facile stabilire l'autore certo, alcuni lo attribuiscono a san Cipriano di Cartagine, ovvero a Tascio Cecelio Cipriano, che da pagano si è fatto cristiano divenendo vescovo di Cartagine e vescovo e scrittore romano. Altri sono propensi per attribuirne la redazione finale a Niceta, vescovo di Remesiana, nella Dacia inferiore, alla fine del IV secolo. Oggi la città di Remesiana è divenuta Bela Palanka e si trova nella Serbia; la Dacia era una provincia dell'impero romano che comprendeva i territori dell'attuale Romania, parte della Bulgaria e dell'Ungheria. Poi vi è una indicazione che racconta che questo inno è stato intonato da Sant'Ambrogio e Sant'Agostino il giorno del battesimo di quest'ultimo, che avvenne a Milano nel 386, tanto che è stato anche chiamato "inno ambrosiano".

Questo inno di ringraziamento è stato anche musicato da diversi autori, tra i quali:

  • Giovanni Pierluigi da Palestrina, compositore e organista italiano tra i più importanti del Rinascimento europeo; compositore di musica sacra e profana. Scrisse almeno 104 messe, 35 Magnificat, 42 madrigali, 72 inni e altre composizioni.
  • Giuseppe Verdi, musicista straordinario che musicò il Te Deum nella terza composizione dei "Quattro pezzi sacri", che sono: Ave Maria, Stabat Mater, Laudi alla Vergine e, appunto, il Te Deum, per doppio coro a voci miste e orchestra.
  • Wolfgang Amedeus Mozart, che compose il suo Te Deum all'età di 13 anni. L'opera è breve e divisa in quattro parti: allegro, adagio, allegro e finale a carattere grandioso.
  • Georg Friedrich Händel, con la composizione liturgica il "Dettingen Te Deum in re maggiore, HWV283, commissionata dalla famiglia reale per la vittoria nella battaglia di Dettingen contro i francesi da parte di Giorgio II di Hannover.
  • Jakob Ludwig Felix Mendelssohn Bartholdy, che scrisse sinfonie, concerti, oratori, ouverture, musiche di scena e per pianoforte, per organo e da camera, ricordo "Sogno di una notte di mezza estate".

Curiosità sul Te Deum

  • L'inizio e la fine delle trasmissioni in Eurovisione è il preludio del Te Deum H. 146 di Charpentier, lo stesso è suonato alla fine di tutti i concerti dei Nomadi.
  • Nel finale del primo atto della "Tosca" di Giacomo Puccini il coro intona il Te Deum.
  • Il film della Disney "il gobbo di Notre Dame", nel pezzo "Rifugio", che vede Frollo che sta per uccidere Esmeralda sul patibolo e le scene dell'assalto alla cattedrale, vede la musica del Te Deum.

Le 3 parti del TE DEUM

L'inno si può dividere in tre parti:

La prima, sino al Paraclitum Spiritum, è una lode trinitaria indirizzata al Padre. È molto simile a un'anafora, ossia un canone o preghiera aucaristica, in quanto contiene il triplice Sanctus. La parte seconda, a partire da "Tu rex gloriae a sanguine redemisti" è una lode a Cristo Redentore. La parte terza è da "Salvum fac" e rappresenta un seguito di suppliche e di versetti tratti dal libro dei Salmi.

L'inno del Te Deum è solitamente cantato a cori alterni: il celebrante e il popolo.

Essendo l'inno del Te Deum piuttosto lungo, mi limito a citare la prima strofa.

- Noi ti lodiamo, Dio

ti proclamiamo Signore.

O eterno Padre,

tutta la terra ti adora.

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