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La pipa: dalle origini ad oggi

pipaIn quest’articolo vi voglio parlare della Pipa, un oggetto molto antico, risalente alla preistoria e diffusa in ogni latitudine del nostro pianeta.
Ovviamente non pensate alla Pipa dei giorni nostri, ma a qualcosa che permetteva di aspirare del fumo d’erbe, il tabacco arriverà molto più tardi, e che probabilmente era usata in cerimonie a carattere religioso o sacro; pensiamo ad esempio agli Indiani d’America.

La diffusione della Pipa in Europa è dovuta, almeno così pare, ai marinai spagnoli. Uno dei primi materiali per costruire una Pipa, è stato l’argilla, forte la produzione inglese, anche se è stata l’Olanda a detenere il primato di produzione semi-industriale di pipe in argilla. Questo materiale aveva però il difetto di essere fragile e di avere un fornello troppo piccolo, anche se il prezzo era notevolmente basso nonostante una notevole richiesta di mercato. Tra il 1700 e il 1800, in Austria e Germania si diffusero le pipe scomponibili in porcellana. Il tentativo di ottenere pipe di legno, in terra germanica si era già sperimentato dal 1600, fabbricando pipe con una lunghezza di ben cinquanta centimetri. Queste tipologie di pipe erano anche abbellite da decorazioni o piccole sculture, e continuarono per tutto il XIX secolo.

La prima pipa in legno di radica risale alla metà del 1800, e presto, la radica, soppiantò gli altri materiali. La radica è un arbusto sempreverde, dalla corteccia rossastra, del genere Erica; il suo legno essendo piuttosto duro e considerato pregiato, è utilizzato per la costruzione dei fornelli da pipa. La parte utilizzata è quella nodosa alla base, detta “Ciocco”. Un piccolo riassunto ci dice che i materiali usati per fare una pipa erano e sono: l’Argilla, chiara o scura, pannocchia di Mais, zucca seccata, vetro, Sepiolite, che è un minerale che ricorda l’osso di seppia, e si può trovare galleggiante sulle acque del Mar Nero, ecco allora il nome di “schiuma di mare”, la radica di Erica erbacea, e altri materiali. Conosciamo anche il Narghilè, che è una pipa ad acqua. Dove nacque la prima pipa in radica è ancora motivo di dispute, si vuole però accreditare alla terra francese.

E l’Italia? Arrivò un po’ più tardi, infatti, l’industria della pipa si affermò solo nell’ultimo dopoguerra. Nome di risonanza nel settore è senza dubbio quello di Achille Savinelli che, nel 1876 aprì, nella centrale via Orefici a Milano, uno dei primi negozi al mondo che vendeva esclusivamente articoli per fumatori. Dalla vendita si passò alla progettazione, e qui la genialità e l’abilità italiana fecero si che all’Esposizione Industriale Italiana di Milano, il successo fu assicurato, e le pipe Savinelli iniziarono ad acquistare prestigio su tutti i mercati. Finalmente un prodotto tutto italiano, tra l’altro la miglior radica si trova proprio nella nostra penisola. Vediamo ora come deve essere una pipa per definirsi tale.

Una pipa è composta di un “fornello”, che è dove avviene la combustione del tabacco; da un sottile stelo forato, il “cannello”, e da una parte terminale che si porta alla bocca, chiamato “bocchino”. Vi è poi, per alcuni modelli, l’aggiunta di un filtro e/o di un anello. Un buon fumatore di pipa non può mancare degli accessori, che sono:

  • Il Curapipe, strumento metallico composto da “la pressa o pigino”, che serve per compattare il tabacco nel fornello quando vi è troppa cenere.
  • Lo Scovolino, (termine che troviamo anche in uso domestico e odontoiatrico) a cucchiaio, che serve a togliere il residuo di tabacco incombusto alla fine della fumata, inoltre è detto scovolino anche un lungo filamento flessibile usato per pulire l’interno del cannello e del bocchino.
  • Lo Spillone, che serve per stappare il cannello se otturato.

Ora non resta che scegliersi la pipa giusta, metterci il tabacco preferito e godersi una fumatina, ma... com’è la questione? Sappiamo che il fumo, nella pipa, al contrario della sigaretta, non è aspirato, ma solo assaporato nella bocca. Le tirate devono essere lente, compiute dando un ritmo, mai profonde, e devono avvenire quando la pipa pare stia spegnendosi, poiché è la bassa temperatura che non solo permette di assaporare meglio, ma riduce la formazione d’idrocarburi non proprio salutari. A questo punto ecco una serie d’indirizzi per chi volesse provare l’emozione e il piacere di concedersi una fumata di pipa.

  • Pipe Savinelli, Via orefici, 2. Zona Milano centro.
  • Tabaccheria L. Noli, Galleria V. Emanuele II. Negozio storico.
  • Tabaccheria F.lli Bajlini, Via Anfossi, 28. Zona P.ta Vittoria.
  • Tabaccheria Leoni, Via Gen. Fara, 29. Zona Stazione Centrale.
  • New Smoke, Via P. della Francesca, 3.
  • Bottega storica Al Pascià, Via Torino, 61.

Molti nella storia sono stati i personaggi famosi che hanno avuto la pipa come compagna, ne ricordo solo alcuni: Arthur Miller, Greta Garbo, John R., R. Tolkien, Pier Giorgio Frassati, Charlotte Rampling, Orson Welles, Enzo Bearzot, Sandro Pertini e moltissimi altri. Nel campo della letteratura e del cinema non si può non ricordare l’Ispettore Maigret, così come il geniale Sherlock Holmes.

Per chi volesse visitarlo, c’è un museo della Pipa a Gavirate, in provincia di Varese, Via del Chiostro, 1/A. Primo museo italiano dedicato alla pipa. Il museo conta nove sale tematiche, distribuite su due piani, per un totale di ben 30.000 pezzi.

Prima di terminare, concedetemi un breve excursus nel campo del simbolismo, per vedere quale potrebbe essere il significato simbolico della pipa. Non dimentichiamo che la pipa ha avuto, vedasi tra gli Indiani d’America, ma non solo, un ruolo cerimoniale e sacro, con un suo simbolismo ben specifico. Tuttavia, si può affermare che il simbolismo della pipa è legato a un significato più universale.

Diciamo subito che è riduttivo attribuire alla pipa il simbolo di fallo maschile, poiché il significato è molto più profondo, giacché possiamo ritenere che il braciere, o fornello, è l’energia femminile, mentre il cannello è quella maschile, questo ci porta a sostenere che la pipa è simbolo dell’unione tra gli opposti: maschile/femminile, Cielo e Terra, Fuoco e Acqua, Materia e Spirito, eccetera.

Mi permetto un azzardo: la Pipa è regale, il Sigaro è nobile, la Sigaretta è plebea.

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