Skip to main content

La Scomunica: che cos'è?

scomunicaAbbiamo sentito in questi Giorni, in occasione della visita di Papa Francesco in Calabria, la Scomunica che il Santo Padre ha inflitto ai mafiosi. Or bene, che cosa è la scomunica? E cosa comporta l’essere scomunicati?

Diciamo subito che la scomunica è una pena canonica atta nelle Chiese cristiane, anche se qualcosa di simile era presente anche nell’Ebraismo. Il termine scomunica, dal latino “ex comunicare”, indica escludere dalla comunione con i fedeli, dalla partecipazione ai sacramenti. Bisogna però risalire a documenti ecclesiali del IV secolo per trovare questa parola, inoltre nel secolo XV s’iniziò a fare una distinzione tra scomunicati rei di gravissimi errori e allontanati dalla comunità, e quelli che erano solo esclusi dai Sacramenti ma fisicamente tollerati.

L’idea della scomunica nasce da un preciso riferimento alle parole di Gesù rivolte a Pietro, sul “legare e sciogliere”, dove in Matteo (16,19) leggiamo:  Ed io ti darò le chiavi del Regno dei Cieli; tutto ciò che legherai in terra, sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai in terra, sarà sciolto nei cieli”. Così come si legge in Giovanni (20,23) “A chi perdonerete i peccati, saranno perdonati; a chi li riterrete, saranno ritenuti”. Anche l’Apostolo Paolo prende, in più occasioni, una chiara posizione in merito, come si legge ad esempio nella lettera 1 Corinzi 5,13 e 5, 5 o in 2 Tessalonicesi 3,14.

Nel Diritto Canonico Cattolico, la scomunica è la più grave delle pene che un battezzato possa subire, poiché lo esclude dalla comunione dei fedeli, ma soprattutto dall’Eucaristia con Cristo, e lo priva di tutti i benefici dovuti a chi appartiene alla Chiesa. Naturalmente se il peccatore in scomunica è sinceramente pentito e chiede il perdono, la pena viene a cessare. È bene però precisare che esistono diverse tipologie di scomunica, abbiamo la scomunica per “sentenzia pronunciata”, dove chi compie un certo atto delittuoso, si trova automaticamente scomunicato, e quella, dove la scomunica non è automatica. Esistono inoltre le “scomuniche riservate”, dove la pena non può essere tolta da un normale sacerdote, ma ad esempio dal Vescovo o dalla Santa Sede. Queste scomuniche sono associate solo ai delitti più gravi.

Il Codice di Diritto Canonico ai canoni 1331 e 1364-1398, disciplina l’argomento. Per giusta conoscenza, riporto ora l’elenco delle scomuniche ipso facto, per cui è necessario rivolgersi alla Santa Sede.
1-    Chiunque profanale Ostie consacrate dell’Eucaristia, le asporta o le conserva per compiere atto sacrilego.
2-    Chiunque usa violenza fisica contro il Papa.
3-    Il sacerdote che in confessione assolve il proprio complice nel peccato contro il sesto Comandamento.
4-    Il vescovo che consacra un altro vescovo senza mandato pontificio.
5-    Il sacerdote che viola il segreto della confessione.
6-    Chi conferisce a una donna il Sacramento dell’Ordine, e a colei che lo riceve.

È scomunicato automaticamente chi:

1-    Chi ricorre all’aborto o lo procura.
2-    Chi si macchia di eresia, scisma e apostasia.
3-    L’appartenere a logge massoniche. (l’ultimo documento in proposito è firmato da San Giovanni Paolo II Papa).
4-    Chi si macchia di simonia. (compravendita di cariche ecclesiastiche).

Lo scopo della scomunica non vuole essere tanto un atto punitivo, quanto piuttosto un gesto che dovrebbe portare a un attento esame di coscienza e a un cambio radicale di vita, che porti al ravvedimento, alla conversione, al pentimento, e alla riparazione dello scandalo. L’effetto di tale decisione è bene non sottovalutarlo, soprattutto dai battezzati; e probabilmente anche da chi ritiene che l’Aldilà non esista, ma qui il discorso mi porta su un’altra strada che esula dall’articolo, per cui neppure m’inoltro.

Voglio concludere portando a conoscenza del lettore alcune scomuniche famose avvenute nei secoli.

A – Nel 731 scomunica degli Iconoclasti.
B – Nel 1570 scomunicata la regina d’Inghilterra Elisabetta I.
C – Il re d’Italia Vittorio Emanuele II ricevette ben tre scomuniche.
D – Nel 1949 scomunica ai comunisti perché abbracciava, di fatto, il materialismo ateo.
E – nel 1988 scomunicato il vescovo Marcel Lefebvre.
F – Nel 2006 scomunicato il vescovo Emmanuel Milingo.

Penso di essere stato d’aiuto per avere una conoscenza più chiara del gesto, e del perché, compiuto dal nostro Papa Francesco.

Pin It