Skip to main content

I sei personaggi in cerca d'autore in scena al Fontana

  • Alessio Corini

 seipersonaggi ph luca del pia

Abbiamo visionato per voi, cari lettori, i Sei personaggi in cerca d'autore di Luigi Pirandello, in scena al Teatro Fontana con la regia di Michele Sinisi fino al 24 marzo.

Si è trattato senza dubbio di un'esperienza singolare, nello spirito del celebre testo pirandelliano, soprattutto se ricordiamo il forte disorientamento che sperimentò il pubblico all'epoca della sua prima rappresentazione del 1921 al Teatro Valle di Roma, quando gli attori vennero letteralmente travolti dalle grida “Manicomio! Manicomio!”.

La scelta registico-drammaturgica è quella di giocare su più livelli metalinguistici. Oltre al doppio livello consueto di teatro nel teatro con cui deve cimentarsi chi si approccia tradizionalmente a questo testo, nella versione proposta da Sinisi ci troviamo, infatti, ad avere a che fare con una molteplicità di ulteriori livelli, uno dei quali è quello degli attori che stanno mettendo in scena uno spettacolo che riguarda degli attori che stanno mettendo in scena uno spettacolo e vengono sorpresi dall'irruzione in teatro dei “personaggi”.

L'intero meccanismo della rappresentazione sembra alludere a un fenomeno molto comune al giorno d'oggi, quello cioè per cui la realtà viene raccontata, analizzata, osservata in tali e tanti modi diversi che di fatto la versione “originale” di essa finisce per perdersi, scomposta com'è in un mare di versioni frammentarie, ciascuna prodotto di un punto di vista differente. Al punto che si perde completamente il senso di cosa è vero e cosa è falso e anche i drammi umani nella loro tragicità smarriscono tutta la loro pregnanza e finiscono per essere ridotti allo status di strumento al servizio dell'intrattenimento più frivolo.

Assistendo alla rappresentazione di questa versione dei Sei personaggi non si può non sorridere al pensiero che la vicenda drammatica dei personaggi stessi, l'incesto, la morte della figlia piccola, il dolore della madre finisca per apparire come il salotto di un bislacco reality show, dove l'autenticità della sofferenza e dei sentimenti lasciano il posto alla banalità di conflitti e tensioni costruiti apposta per fare audience.

Del resto lo spettacolo funziona, se consideriamo che questo continuo mescolarsi di livelli e sconfinamenti dell'uno nell'altro risulta molto divertente, grazie anche alla “simpatica” confusione che si crea, quando da pubblico si arriva a dimenticare chi o cosa un attore stesse intepretando solo 5 minuti prima.

L'allestimento è importante con un cast di attori molto nutrito e con la presenza nuova a ogni rappresentazione di artisti del panorama milanese esterni alla compagnia che realizzano (a totale insaputa della compagnia stessa) una particolare versione della scena del cappellino che gli attori della compagnia dovranno sforzarsi di riprodurre.

Suggestive le scenografie con le enormi gambe del padre e della figliastra che vengono manovrate abilmente con grande forza evocativa.

Metateatrale e coinvolgente.

Teatro Fontana

Via Boltraffio, 21 Milano

Dal 12 al 24 marzo

Orari: Dal martedì al sabato ore 20.30 domenica ore 16.00

Prezzi: Intero 19 euro, ridotto e convenzionati 15 euro, Over65/under 14 9,50 euro

Info e prenotazioni: 0269015733 

Pin It