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LE TROIANE DI EURIPIDE AL TEATRO ALTA LUCE

  • Roberto Sfondrini


immagine da pubb copy

Nel buio della sala il suono di una sirena antiaerea lacera il silenzio… Una voce fuori campo ci rammenta che questo suono che a volte sembra sempre tanto lontano nel tempo, purtroppo oggi risuona costantemente in molti luoghi del nostro mondo; le guerre non mietono solo vite umane ma annientano tutte le forme di dignità.

Il teatro, l’arte e tutte le forme di espressività sono contro ad ogni tipo di oppressione qualunque essa sia, e questo spettacolo, adattato e diretto con maestria da Danilo Caravà ne vuole essere, e mio parere senza alcuna difficoltà, una chiara testimonianza.

"La più alta forma di poesia nasce dal dolore terribile della mancanza". Questa frase della poetessa dei navigli Alda Merini ispira Danilo Caravà nel mettere in scena Le Troiane.

"Il dolore di Ecuba e quello delle altre donne sconfitte e umiliate", mi spiega Danilo, "diventa l’universale tragico; Il testo di Euripide non è semplicemente contro ogni guerra, ogni conflitto ma è un canto disperato d’amore, che si leva da sotto il tallone del vincitore".

Le Troiane, che tra le tragedie greche è considerata la meno teatrale e forse una fra le più statiche, in questo adattamento a mio parere riesce a catturare il pubblico in modo completo, toccando per tutto lo spettacolo le corde più profonde dell’animo.

Tutto questo è reso possibile da un eccezionale cast di attori che, ognuno nel proprio ruolo emoziona in modo diverso.

Non vorrei dilungarmi ed annoiare, ma faccio veramente fatica a non citarli tutti poiché le loro emozioni in grado di fondersi con il quelle degli uditori hanno reso veramente omaggio a questa tragedia.

Eliza Winkler che interpreta il Coro rapisce continuamente il pubblico con le sue espressioni e con i suoi fluidi movimenti, Giovanni Cussino e Erika Aprile impersonano gli Dei che all’inizio dello spettacolo mentre orchestrano le disgrazie future dei greci, catturano subito l’attenzione del pubblico senza alcuna esitazione.

Ecuba, è interpretata dalla brava Sandra Tognarini che in scena con continuità, contribuisce a mantenere sempre alta l’emozione.

Elisa Giorgio mi ha colpito particolarmente per la sua interpretazione di Cassandra che ho trovato molto armonica; la disperazione, la follia, l’amore e infine la profezia mi hanno trasportato così lontano che mi è sembrato di trovarmi in una sonata perfettamente orchestrata.

Taltibio, un eccezionale Sergio Scorzillo, riesce a fondere con grande maestria la rigorosità e il profondo sentimento di umanità che dimorano dentro questo personaggio portavoce dei greci.

Domitilla Colombo, nella sua interpretazione di Andromaca, trasuda come sempre una quantità infinita di emozione e sentimento che travolgono il pubblico in maniera completa e totale; spesso ho avuto il piacere di vedere in scena quest’attrice e vi posso assicurare che non farsi trasportare dalla Colombo è un’impresa direi impossibile!

Infine, Luigi Vitale e Maria Cantalupo, rispettivamente Menelao e Elena grazie a un cocktail di sentimenti sapientemente mescolati e costituiti da importanti ingredienti come l’amore, la vendetta, il riscatto e la salvezza soprattutto dell’anima, riescono a colpire ripetutamente il pubblico.

È un vero peccato che questa messa in scena de LE TROIANE sia in sala solo per due date!

In ogni caso, nell’attesa che venga riprogrammato nella stagione invernale, in questa serata calda di maggio vi consiglio vivamente di non perdere l’occasione di assistere a questo spettacolo che per un ora e mezza saprà rapirvi ed emozionarvi senza sosta!

In scena al Teatro Alta Luce Teatro di Milano, Alzaia Naviglio Grande 190, dal 20 al 21 maggio 2022.

ORARI
venerdì 20 maggio h 21:00

sabato 21 maggio h 21:00

INFO

Biglietteria
Alzaia Naviglio Grande 190
+39 3801792588

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