Un gioco pericoloso al Teatro Libero
Una sala piccola, non quella di un teatro. Situata all'interno di un antico palazzo e per di più non sulla strada, ma al terzo piano. Eppure lo spettacolo che ospita è degno dei migliori festival internazionali. Un testo raffinato, intrigante, capace di tenere col fiato sospeso, non perché descrive le vicende di personaggi lontani, ma perché tocca le nostre corde più profonde. Il gioco, un libro scritto dalla drammaturga Franca De Angelis arrivato alla scena con la regia di Christian Angeli e interpretato da Anna Cianca, Alessia Sorbello e Andrea Trovato, appare come una storia semplice, ma proprio perché assomiglia alle nostre vite riesce a rivelare tutta la sua complessità. Non a caso la scena è molto minimale, un letto, con alle spalle uno schermo che aggiunge invece immagini che producono un’altra articolazione.
Agata e Paolo sono giovani che come molti hanno alle spalle periodi di difficoltà lavorative, amori sbagliati e periodi di depressione. Gli fa da antagonista Zoe, una ex psicanalista, che ama definirsi consulente psicologica. Il suo ruolo, nel racconto, è proprio quello di definire il dipanarsi degli eventi, interpretandoli. Zoe ha inventato una terapia, che però non viene definita tale. Si tratta infatti di un gioco apparentemente innocuo, che però può portare a conseguenze inaspettate. Su cinque pezzi di carta vengono scritte cinque possibilità, poi se ne sorteggia una, e a quel punto ci si impegna a compierla. In questo modo si possono fare cose che si sarebbero potute fare, ma si sono scartate per pigrizia o per paura.
E' grazie a questo se Paolo è riuscito a trovare di nuovo lavoro, e la stessa cosa accade ad Agata quando Paolo glielo insegna. Ma è per colpa di questo se Lorenzo e Daniele, altri due allievi di Zoe si sono invece tolti la vita.
Grazie al gioco si può diventare eroi della propria esistenza, ma anche gli artefici, anche se le scelte che compiamo sono dovute al sorteggio del biglietto sbagliato.
Resta il fatto che sorge il dubbio che il destino possa anche non essere così determinato, ma fluttuare, riservando sorprese se si riesce ad abbandonarsi.
Il messaggio più importante che il testo sembra suggerire è proprio che controllare la propria vita nei dettagli non ha senso. Non a caso Zoe, il cui personaggio ironico fa spesso sorridere, accenna in più di un punto a una presa in giro della psicanalisi e richiama l'attenzione sulla parte del cervello che decide al di fuori della coscienza.
Ed è proprio lei a scrivere il gran finale, che non a caso si concentra su uno degli archetipi più importanti della nostra mente.
TEATRO LIBERO
via Savona 10, 20144 MILANO
02 8323126 | biglietteria@teatrolibero.it
Orari e giorni di spettacolo
giovedì 9, venerdì 10 e sabato 11 gennaio alle 21
domenica 12 gennaio alle 18
Biglietti
intero € 18 | under 25, over 60 e convenzionati € 13 | under 18, scuole di teatro, allievi accademie e università € 10