Skip to main content

Verdi Nabucco Macbeth e I Masnadieri

Proseguiamo il nostro viaggio nelle opere di Verdi con tre opere, scritte tra il 1842 e il 1847, che seguono il filone del melodramma alla Donizetti, con passioni estreme e tragedie collettive.

La prima è Nabucco, dramma lirico in quattro atti, su libretto di Temistocle Solera. La prima rappresentazione avvenne il 9 marzo 1842 alla Scala di Milano.

I protagonisti sono: Abigaille, una schiava ritenuta figlia di Nabucco – Fenena, la figlia di Nabucco – Nabucco, re di Babilonia – Ismaele, nipote del re di Gerusalemme – Zaccaria, sommo sacerdote degli Ebrei.

Trama:

Dopo la caduta di Gerusalemme e la deportazione degli Ebrei a Babilonia, il giovane Ismaele, nipote del re di Israele, si innamora di Fenella, figlio del re babilonese Nabucco. Il loro amore suscita la gelosia di Abigaille, secondogenita del re, che però scopre del tutto casualmente di essere solo una schiava adottata dal re. Nel frattempo Nabucco, colpito dall’ira divina, cade in preda alla follia, mentre Abigaille assume il potere. Grazie all’aiuto degli Ebrei, Nabucco riesce a riconquistare il trono, mentre Abigaille, divorata dal rimorso, si uccide con un veleno.

Dalla scena Seconda, atto Primo:

ZACCARIA:

Sperate, o figli!Iddio
del suo poter die' segno;
Ei trasse in poter mio
un prezioso pegno;
del re nemico prole
pace apportar ci può.
Freno al timor! v'affidi
d'Iddio l'eterna aita.
D'Egitto là sui lidi
Egli a Mosè die' vita;
di Gedeone i cento
invitti Ei rese un dì...
Chi nell'estremo evento
fidando in Lui perì?

La seconda è Macbeth, melodramma in quattro atti, su libretto di Francesco Maria Piave. La prima rappresentazione avvenne il 14 marzo 1847 a Firenze

I protagonisti sono: Lady Macbeth – Macbeth, generale – Banco, generale – Macduff, nobile scozzese – Duncano, re di Scozia – Malcolm, figlio del re – Tre streghe.

Trama:

Tre streghe profetizzano al generale Macbeth che presto diventerà il re di Scozia, mentre gli eredi del suo amico Banco gli succederanno. Appresa la notizia, l’ambiziosa Lady Macbeth spinge il marito prima a uccidere il re per prendere il suo posto, poi a commissionare l’omicidio di Banco, mentre suo figlio riesce a fuggire. Ma a poco a poco il rimorso spinge i due coniugi nelle spire delle pazzia, mentre Malcolm, il figlio del re, riunisce un esercito per riconquistare il trono. Dopo aver appreso dalle streghe la sua imminente fine, Macbeth rinuncia a lottare contro il destino e muore in un duello contro Macduff, un amico di Banco a cui aveva sterminato la famiglia, mentre sua moglie spira in preda ai rimorsi.

Dalla scena Seconda, atto Secondo:

LADY:

La luce langue, il faro spegnesi
Ch'eterno corre per gli ampi cieli!
Notte desiata provvida veli
La man colpevole che ferirà.
Nuovo delitto! E' necessario!
Compiersi debbe l'opra fatale.
Ai trapassati regnar non cale;
A loro un requiem, l'eternità.
O voluttà del soglio!
O scettro, alfin sei mio!
Ogni mortal desio
Tace e s'acqueta in te.
Cadrà fra poco esanime
Chi fu predetto re.

La terza è I Masnadieri, melodramma tragico in quattro atti, su libretto di Andrea Maffei da Die Rauber di Schiller. La prima rappresentazione avvenne il 22 luglio 1847 al Her Majesty’s Theatre di Londra.

I protagonisti sono: Massimiliano, il conte di Moor – Carlo, figlio del conte – Francesco, suo fratello – Amalia, nipote del conte – Moser, pastore protestante – I Masnadieri di Carlo.

Trama:

Caduto vittima di un perfido intrigo del fratello Francesco, Carlo, erede al ducato di Moor, forma con alcuni amici una banda di briganti. La fidanzata Amalia, che crede alla sua innocenza, resiste alla corte di Francesco, mentre il padre Massimiliano, creduto morto, cade prigioniero degli scagnozzi del secondogenito. Dopo molte peripezie Carlo si riunisce alla sua amata e al padre ma, dopo aver capito di non poter sfuggire al destino, uccide Amalia e si consegna alla legge per espiare le sue colpe.

Dalla scena Sesta, atto Primo:

AMALIA:

Venerabile, o padre, il tuo sembiante
come il volto d'un santo. Oh, sia tranquillo
il sonno tuo! T'involi
al dolor della vita, e ti consoli.
M'hai bandito il mio Carlo; ogni mia gioia
per tua cagion perdei,
ma con te corrucciarmi non potrei.
Lo sguardo avea degli angeli
che Dio creò d'un riso. . .
I baci suoi stillavano
gioir di paradiso.
Nelle sue braccia!. . .un vortice
d'ebbrezza n'avvolgea,
come due voci unisone
sul core il cor battea.
Anima uniasi ad adima
fuse ad un foco isttesso;
e terra e ciel pareano
stemprarsi in quell'amplesso.
Dolcezze ignote all'estasi
d'un immortal gustai;
sogno divin! ma sparvero,
n torneran più mai.

Pin It