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Canti patriottici italiani

Penso proprio che tutte le nazioni su questa terra abbiano i loro canti patriottici e, ovviamente, anche la nostra Italia non è da meno, tuttavia quanti di noi li conoscono?

frecce tricolori pix

Forse i più famosi come "Sul cappello", canzone degli Alpini o "Va, pensiero" del grande musicista Giuseppe Verdi, eppure il nostro repertorio ne annovera anche altri, che con quest'articolo voglio farmi scoprire.

Lo scopo del canto patriottico è quello di incitare all'azione e/o rafforzare il senso di appartenenza, di identità. Possiamo affermare che ogni momento storico ha avuto i suoi canti patriottici, cantati e scritti da gente semplice oppure da personaggi più acculturati.

È doveroso anche ricordare che "bande e fanfare" con le loro marce hanno svolto un ruolo non secondario nel contribuire a diffondere un sentimento di appartenenza. Proviamo allora ad entrare un po' nel merito di qualche titolo e strofa di questi canti patriottici. Iniziamo dal "Canto degli italiani", conosciuto anche come Fratelli d'Italia, inno di Mameli o canto nazionale. ( in un mio precedente articolo su MilanoFree ne descrivo il significato). Il canto fu molto popolare durante il Risorgimento e nei decenni seguenti, giungendo sino ai nostri giorni e divenendo l'inno nazionale.

Un altro inno fu la "Marcia reale d'ordinanza" che fu inno nazionale del Regno d'Italia dal 1861 al 1943, composta come marcia da parata dal torinese Giuseppe Gabetti, compositore e direttore d'orchestra.

Altro inno risalente agli anni trenta del XIX secolo e appartenente al Regno di Sardegna sabaudo è stato il "S'hymnu sardu nationale", ossia L'inno nazionale sardo, composto da Vittorio Angius e musicato da Giovanni Gonella. La prima strofa dice così:

Conservet Deus su Re,

salvet su Regnu Sardu

et gloria a s'Istendardu

concedat de' su Re.

Altra celebre canzone patriottica italiana è "La canzone del Piave", conosciuta anche come La leggenda del Piave, brano composto nel 1918 dal compositore e paroliere Ermete Giovanni Gaeta. Inno legato ai fatti storici della battaglia contro l'impero austro-ungarico. Riporto la prima strofa, sicuramente da molti conosciuta e magari cantata. Dice così:

Il Piave mormorava

calmo e palcido, al passaggio

dei primi fanti, il ventiquattro maggio.

L'esercito marciava

per raggiunger la frontiera

per far contro il nemico una barriera.

Il poeta Luigi Marcantini fu l'autore del testo "l'Inno di Garibaldi", inno divenuto molto popolare soprattutto tra i nostri emigrati, e utilizzato per la propaganda del Fronte Democratico Popolare nel periodo elettorale. Ecco anche in questo caso una breve citazione:

Si scopron le tombe, si levano i morti;

i martiri nostri son tutti risorti:

le spade nel pugno, gli allori alle chiome,

la fiamma ed il nome – d'Italia sul cor.

Questo brano, che fa riferimento a una delle campane della cattedrale di San Giusto a Triste è "La campana di San Giusto", brano patriottico scritto da Giovanni Drovetti e musicato da Colombino Arona nel 1915. Canzone interpretata da cantanti quali Enrico Caruso, Luciano Pavarotti, Claudio Villa.

Una delle più famose canzoni degli Alpini e da loro cantata durante la Prima Guerra Mondiale è "Sul cappello", conosciuta anche come "La penna nera o la penna sul cappello". Brano che si sentiva cantare spesso da comitive in viaggio sui pullman o in rifugi di montagna.

Anche il corpo dei Bersaglieri aveva il suo canto patriottico, e porta il titolo di "Marcia dei Bersaglieri". Riporto la prima strofa in ricordo di mio nonno che era stato un Bersagliere.

Quando passano per via

gli animosi Bersaglieri,

sento affetto e simpatia

pei gagliardi militari.

Vanno rapidi e leggeri

quando sfilano in drappello,

quando il vento sul cappello

fa le piume svolazzar.

Non posso tralasciare un accenno a quel meraviglioso inno che è "Va pensiero", parte del Nabucco di Giuseppe Verdi. Ecco una strofa del testo:

Va, pensiero,

sull'ali dorate

va, ti posa sui clivi,

sui colli,

ove olezzano tiepide

e molli

l'aure dolci del

suolo natal.

Di canti patriottici ve ne sono ancora molti, non potendoli ovviamente citarli tutti, lascio ai lettori il piacere di scoprirli e arricchire il proprio sapere su pagine storiche che hanno visto protagonisti i nostri avi e la nostra amata Italia.

 

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