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Fabbrica Italiana Velocipedi Edoardo Bianchi: le biciclette della Milano storica

Si è da poco finito il Giro d’Italia sia maschile sia femminile ed è in corso il Tour de France, e allora eccomi a raccontarvi la storia di una fabbrica di biciclette, precisamente la Bianchi. La dicitura completa è: Fabbrica Italiana Velocipedi Edoardo Bianchi, più conosciuta come Bianchi.bici bianchi via nirone7

L’azienda è stata fondata a Milano nel 1885 dal signor Edoardo Bianchi, ed è la fabbrica di biciclette più vecchia al mondo ancora esistente, un record davvero encomiabile. Ricordo anche che la Bianchi fu la prima in Italia a passare dalle gomme piene a quelle con camera d’aria, così come nel 1901 produsse la prima bicicletta a motore.

Come iniziano molte storie di aziende, anche la Bianchi vede la nascita come piccola officina per la riparazione e la costruzione di biciclette sita in via Nirone a Milano, che, nel 1899, allarga la produzione anche ad autovetture e motocicli, modificando la ragione sociale in “Fabbrica Automobili e Velocipedi Edoardo Bianchi”. Automobili esclusive e di lusso furono prodotte dal 1903 e immesse sul mercato. L’Azienda tuttavia non tralasciò mai di dedicarsi alle corse ciclistiche, automobilistiche e motociclistiche.

Tra i suoi corridori si ricordano Tazio Nuvolari e Alberto Ascari. Lo scoppio del secondo conflitto mondiale costrinse la Bianchi a interrompere la produzione di autovetture, intensificando la fabbricazione di autocarri e veicoli militari. Terminato il conflitto, la morte del fondatore e difficoltà gestionali ed economiche misero a dura prova l’azienda, ma non la affondarono, tanto che riuscì a risollevarsi, producendo la Bianchina, una moto leggera di 125 cm3 e il ciclomotore, l’Aquilotto.

Il giovane imprenditore non si limitava a riparare e vendere, ma s’ingegnava a migliorare il funzionamento della bicicletta, sua, infatti, fu l’idea di ridurre il diametro della ruota anteriore, di abbassare i pedali e l’applicazione della catena. La nascita del biciclo “Safety”, permetteva una maggiore stabilità, superando un equilibrio piuttosto instabile.

Nel 1901 la proposta della prima bicicletta a motore e, dodici anni dopo, ideò il dispositivo frenante anteriore. Nel 1914 la produzione di biciclette raggiunse la cifra di 45.000, arrivando a 70.000 nel 1935. I Bersaglieri del Regio Esercito, impiegarono a Caporetto, sul Piave ma anche nei deserti africani, biciclette Bianchi, sia a gomme piene sia pneumatiche; possiamo affermare che si era abbozzata l’idea della prima Mountain Bike.

Raccontare la storia della Bianchi è parlare di grande ciclismo, infatti, nel 1945 per la Bianchi corre un grande campione, Fausto Coppi, che rimane legato al marchio per ben quindici anni. Altri campioni legati al marchio sono Moreno Argentin, Gianni Bugno, Felice Gimondi e Marco Pantani.

Una reclame recita: Bianchi uguale bicicletta, ovvero ciclismo. Nome, marchio, colori inconfondibili. Il colore ufficiale delle bici era il celeste.

L’avventura della Bianchi continua, infatti:

  • Nel 1980 entra a far parte del Gruppo Piaggio.
  • Nel 1982 avviene in Europa, il lancio della BMX, biciclette per evoluzioni fuoristrada e molto apprezzata dai giovani.
  • Due anni dopo, 1984, esce sul mercato la Mountain Bike.
  • Nel 1987 il marchio austriaco Puch è acquisito dalla Bianchi.
  • Nel 1997 la più importante azienda mondiale del settore ciclistico, la svedese Cycleurope AB, associa la Bianchi.
  • Nel 2006 la Bianchi realizza, per la casa motociclistica Ducati, biciclette Ducati Corse, in fibra di carbonio, lega di alluminio con zinco e magnesio, biciclette da corsa e MTB.

I prezzi odierni variano da 1.200 euro per una Bianchi via Nirone 7, a 12.000 euro per la Bianchi Specialissima 2017.

Riporto brevemente, prima di terminare l’articolo, cenni sulla vita del Bianchi. Nasce a Milano da una famiglia modesta, e, rimasto orfano di padre, è accolto nell’orfanotrofio dei Martinitt. Al compimento degli otto anni uscì e trovò lavoro da un artigiano come fabbro ferraio, poi per dieci anni lavorò in varie officine meccaniche milanesi, sino a che aprì una sua officina e da lì….

Ho voluto fare questa sottolineatura per evidenziare di come, quando c’è il desiderio di impegnarsi, di “farcela”, le avversità si possono superare, Edoardo Bianchi ne è stato un valido esempio. 

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