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Simbolismo del gallo: significati, virtù, cristianesimo e araldica

gallo

Introduzione

Continuando nel racconto della simbologia animale, questa volta vado a raccontare del gallo, bipede fiero e altezzoso. Un animale sovrano, solare come il leone ma, per certi aspetti, ancor più potente simbolicamente. Scriveva Lucrezio: «Al gallo che suole, sbattendo le ali per cacciar via la notte, chiamare l’aurora con voce squillante». Ed è proprio così che subito si identifica un gallo: colui che dà la sveglia col suo chicchirichì mattutino.

Simbolismo solare e vigilanza

Nell’antichità il gallo fu consacrato a diversi dèi, quali Elio, Apollo, Latona, Artemide; Pitagora suggeriva di non immolare un gallo perché consacrato al Sole e alla Luna. Il simbolismo solare si ritrova nella tradizione europea nordica, poiché allude alla vittoria della luce sulle tenebre della notte.

Plinio il Vecchio scriveva: «Il gallo, quasi allo stesso modo dei pavoni, sente il desiderio di gloria; queste sentinelle notturne la natura ha creato per richiamare gli uomini al lavoro e interrompere il sonno».

Rappresenta il simbolo della vigilanza in quanto è sempre attento a sorvegliare il pollaio, aspettando il tempo opportuno per lanciare il suo canto annunciante l’aurora.

Coraggio e virtù in Asia

Altra caratteristica è la sua combattività e il coraggio nel difendere il pollaio: per questo è divenuto simbolo del valore guerriero. In Giappone e in Cina lo si impiegava nei riti funebri per tenere a bada gli spiriti maligni. Gli venivano anche dedicate cinque virtù: quelle civili (la cresta lo fa somigliare a un mandarino), gli speroni come valore militare, il coraggio per la combattività, la bontà per la generosità nel dividere il cibo con galline e pulcini, la fiducia per la precisione con cui annuncia il sorgere del sole.

Sogni e pietra alectoriana

Lo scrittore e filosofo greco Artemidoro sosteneva che nei sogni i galli da combattimento fossero simboli di rivalità e di contese. Si narrava anche che nel suo petto avesse dimora la pietra alectoriana, un potente talismano che dava vigore, audacia e forza. Questo simbolismo influenzò i Galli, che decisero di raffigurare l’animale su gioielli e monete.

Potenza virile e procreatrice

Altro simbolismo attribuito al gallo è quello della potenza virile e procreatrice, per il suo instancabile desiderio di fecondare le galline. Di qui il detto «essere vispo come un gallo», per indicare un uomo particolarmente “attivo”.

Medicina e Asclepio

Lo troviamo anche nella simbologia medica come emblema: nel Fedone Socrate, prima di morire, chiede che venga sacrificato un gallo ad Asclepio, dio della medicina. Nella richiesta vi era la credenza secondo la quale il gallo fosse psicopompo, cioè colui che accompagna le anime nell’oltretomba, dove sarebbero rinate. Questa consacrazione al dio Apollo portò, nel Rinascimento, a raffigurare la Medicina in una donna attempata che porta sul capo una ghirlanda d’alloro, tiene nella mano destra un gallo e nella sinistra un bastone nodoso attorno al quale è avvolta una serpe.

Il gallo nel cristianesimo

Anche nella cristianità il gallo trova ampio spazio simbolico: Sant’Ambrogio gli dedica un inno la cui prima strofa così inizia:

Già si leva il canto del messaggero del giorno
che veglia nella notte profonda,
luce notturna ai viandanti,
che separa la notte dalla notte.

Prosegue con altre strofe che richiamano Gesù, vero portatore di luce:

Tu, luce, rifulgi ai nostri sensi,
dissipa il torpore del nostro spirito.
A te per primo si rivolga la nostra voce
e a te si sciolga il nostro canto.

Qui il gallo assume chiaramente il simbolo di Cristo che ridesta l’anima dal sonno, ci protegge dai pericoli e ridona la speranza. La sua presenza sulle tombe cristiane del primo secolo simboleggia la «figura del nostro giudice». Lo si trovava anche sulle lampade cristiane, spesso accanto alla croce; oppure, quando appare su una barca, simboleggia il Salvatore che conduce la Chiesa a porto sicuro. I monaci orientali, ispirandosi al gallo, dividevano due momenti della preghiera: al mattino l’ora del gallo, alla sera l’ora della lampada. Non possiamo dimenticare il racconto evangelico della negazione di Pietro, richiamata dal triplice canto del gallo. Nel tardo periodo romanico il gallo compare sulla punta dei campanili quale simbolo di vigilanza e di risveglio a una vita spirituale.

Valenze simboliche negative

Il gallo può assumere anche aspetti negativi: voluttà e lussuria (l’iconografia dell’uomo che cavalca un gallo), o il demone-gallo che tormenta l’anima di chi si abbandona alla dissolutezza. Due galli in combattimento simboleggiano violenza, lotta, ira.

Araldica ed emblema della Francia

Il gallo è anche emblema della Francia. In araldica lo si rappresenta con la cresta e la zampa alzata e si dice «ardito».

Detti e proverbi

Ecco alcuni detti sul gallo: «Se canta il gallo fuori d’ora, il tempo va in malora»; «Anche il gallo che ora canta viene da un uovo»; «Allo schiamazzo del gallo si desta la volpe»; «In casa non c’è pace, quando gallina canta e gallo tace».

Conclusione

E così sono giunto al termine anche questa volta, ripromettendomi di riprendere il discorso proponendo un altro animale nella sua simbologia.

FAQ

Perché il gallo è simbolo di vigilanza?

Per il suo canto all’alba e l’attenzione costante nel sorvegliare il pollaio: richiama al risveglio e al lavoro.

Cosa significa la pietra alectoriana?

È un talismano leggendario che si diceva donasse vigore, audacia e forza, associato al petto del gallo.

Perché il gallo è legato al cristianesimo?

È simbolo di Cristo che porta la luce; rimanda anche al triplice canto che ricorda la negazione di Pietro e compare su tombe, lampade e campanili.

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