Società del Quartetto di Milano
Nella nostra indaffarata e sempre operosa e innovativa Milano vi è un altro primato, ossia quella di detenere, tra le associazioni concertistiche italiane, la più lunga programmazione ininterrotta.
Tutto ciò si deve, siamo nel 1864, ad Arrigo Boito, letterato, librettista, compositore e Maestro di musica con il dottorato in musica honoris causa, e ad alcuni "cultori della buona musica" quali Filippo Filippi, critico musicale e compositore; Franco Faccio, compositore e direttore d'orchestra; Tito Ricordi, editore musicale, alcuni frequentatori del famoso Salotto Maffei, i quali decisero di promuovere la "costituzione di un'Accademia di musica dando il titolo di Società del Quartetto, con sede a Milano.
Da quel lontano 1864, salvo un parentesi di due anni causa seconda guerra mondiale, non ha mai interrotto i suoi programmi musicali e concerti, ospitando i massimi protagonisti della musica, dai più grandi interpreti dell'Ottocento e del Novecento, sino ai massimi concertisti d'oggi. Il primo concerto, tenuto nella Sala del Regio Conservatorio, il 29 giugno 1864 prevedeva in programma musiche di Beethoven, Mendelssohn e Mozart.
Un frequentatore assiduo del Quartetto è Arturo Toscanini, che dirigerà quattro concerti. Nel 1911 la prima esecuzione a Milano della Passione secondo Matteo di Bach. Nel 1990, dopo una diatriba piuttosto accesa, viene istituita una nuova associazione: I Concerti del Quartetto, con concerti aperti a tutta la città e non solo a soci qualificati. Finalmente nel 2014 il Quartetto riceve l'Ambrogino d'Oro, la massima onorificenza cittadina, riconoscendogli l'obiettivo di incoraggiare e diffondere la buona musica. Insomma un continuo di successi che onorano la nostra città ancora oggi. Dopo questo brevissimo riassunto, ecco cosa scriveva Delio Tessa, scrittore e poeta milanese, in occasione del primo concerto del Quartetto Musicale.
Il titolo della poesia, ovviamente in dialetto è:
Quartett Musical
Ei! ma si! per fatt piasé
disaroo ona bosinada
ancamò; chè tant, asnada
pu, asnada men, quand gh'è
la salud...già...no se falla,
vera? bravo!..sicchè donca...
- trii conchin fan ona conca-
gh'ho de dilla o de cantalla?
Giust in vuna di sti sir
per andà a pagà la tassa
del Quartett che me salassa
el borsin – vottanta lir...
Dio te mazza! - propri lì
sul zerbin dell'uss che gh'à
scritt sul veder – Società
del Quartetto – troeuvi lì
sui duu pee dò tusanett
ch'èren drèe a cuntalla sù
" Ei...chi l'è ch'el cerca... èi lù
in doe el và?" " Voo chi al Quartett
per servilla... me rincress
de dovella disturbà...
me dispias... ma gh'òo de andà
giust chi denter... compermess!..."
"L'è saraa... gh'hinn nò... gh'hinn minga!"
" Oej che sprella!... t'è andada a mal
i bigatt?... infili i scal
pesg che in pressa!...se gh'hinn minga
fa besogn de mangiamm viv?!
Oeu la peppa... che accident
d'ona portinara! sent...
anca lor sti lavativ...
però... sent... la ghe voeur tutta
de famm cor innanz... indree
per andà a portagh danee...
tira e molla e no se butta
a trovaij!" e ghe casciavi
duu saracch al segretari"...
e sentivi su per ari
i vosett – intant che andavi.
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