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8 marzo: una mimosa alle pendolari per ogni minuto di ritardo

festa donna8 marzo: una mimosa alle pendolari per ogni minuto di ritardo

Manca poco per la festa della donna, una giornata che viene vissuta come momento di ricordo, di lotta, di festa, ma anche di indifferenza.
Questa indifferenza si trasforma in disagio soprattutto per il popolo delle donne pendolari.
Mi capita di leggere i commenti e le reazioni per il terzo sciopero consecutivo proclamato per la giornata dell'8 marzo:
sento preoccupazioni, disagi lavorativi, peripezie familiari per incastrare tutti gli impegni.
Le fasce orarie di blocco creeranno maggiori problemi alle donne che hanno lavoro part time.
Le più fortunate proveranno a lavorare da casa o chiedere un giorno di ferie, le altre dovranno aspettare la ripresa della circolazione o sperare "che passi qualche treno" o che ci sia poca adesione allo sciopero.
In questo clima, la giornata dell'8 marzo perde il suo significato e lentamente quelle mimose perdono il loro colore e appassiscono.
Trenitalia ha lanciato la campagna della caramella per ogni donna che avesse preso un treno FrecciaRossa e Frecciarossa 1000.

In poche ore è stata ritirata per i commenti ironici e irritati. Un “epic fail”

A parere di chi scrive le pendolari vogliono più tempo a disposizione, spazi di vita, angoli di maggiore libertà. Ogni giorno devono lottare contro il tempo , che corre come un treno, e che difficilmente le aspetta.
Mi piacerebbe che l'8 marzo non fosse più ricordato per lo sciopero generale, ma per la giornata dei diritti.
Il diritto di curare la propria famiglia in tutte le sue espressioni, il diritto di realizzare la propria professionalità, il diritto di esprimere le proprie passioni e tanti altri.
Per garantire questi diritti deve essere assicurato il diritto " ad avere del tempo".
Visto che sicuramente ci saranno dei ritardi, suggerisco all'aziende ferroviarie di donare una mimosa per ogni minuto di ritardo.
Questo non ripagherà il tempo perduto, ma quella mimosa forse farà ricordare quelle 129 operaie un'industria di New York che nella giornata dell'8 marzo 1908 rimasero uccise in un incendio, mentre protestavano per le condizioni di lavoro indegne a cui erano sottoposte.
Quelle donne usarono il loro "tempo" per una lotta di civiltà, pagato con un costo altissimo.
Impariamo ad usare il tempo per mantenere i diritti acquisiti, per conquistarne degli altri e stiamo attenti nel perderlo inutilmente.

Buon 8 marzo a tutte le donne che si apprestano a fare un altro viaggio, e si spera che questo, richieda "meno tempo possibile"

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