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Da Milano alla Brianza Monzese: la storia della tratta del Besanino, raccontata da Alberto Viganò

La storia della Brianza raccontata con il treno che unisce i territori, dove i milanesi più facoltosi si trasferivano alla ricerca di nuovi spazi verdi.

Quel treno oggi viene raccontato da Alberto Viganò, storico rappresentante della linea ferroviaria del Besanino.

alberto vigano besanino

Alberto, ci parla della storia di quel mezzo intrisa di ricordi   fino ai giorni attuali: una chiacchierata che descrive il percorso di quel treno.

Cosa è il Besanino

La line MMOLecco è una linea suburbana che collega Milano alla Brianza Monzese e Lecco attraverso la valle del Lambro, quindi tocca i comuni a nord di Monza risalendo fino a Besana in Brianza e Renate per poi a riscendere su Cassago, Costa Masnaga, Molteno-Oggiono e il capoluogo di Lecco.

Un percorso da Monza di poco più di 40 km con un tracciato tortuoso in trincea con ponti e piccole gallerie e 20 stazioni vicine che ne penalizzano la velocita commerciale.

Perché una linea cosi antica?

La linea è nata dalla spinta del territorio fra comuni e associazioni di imprenditori sul finire dell’ottocento. Grazie a un progetto di fattibilità del Renatese ing. Camisasca nel 1907 venne stipulata una convenzione col governo che portò all’inizio lavori nel settembre dello stesso anno e l’entrata in esercizio nell’ottobre del 1911.

Per saperne di più sulla storia www.mmo-immagini.com sito realizzato dal Besanese Gianluigi Gerosa appassionato di Ferrovia.

Condizioni di viaggio della tratta?

La linea nel corso degli anni ha seguito l’evoluzione dei materiale circolante con le prime locomotive a vapore di costruzione Breda con carrozze al traino, poi seguirono negli anni 30 varie tipologie fra vapore per poi arrivare negli anni 40 con automotrici a benzina e gas fino agli anni 70 con l’inserimento delle vetture ALE 668 che hanno proseguito la loro vita fino al 2012 con l’arrivo delle nuove composizioni con le moderne GTW 125  sempre a gasolio ma decisamente all’avanguardia per prestazioni e confort.

Ma il punto critico della nostra linea è l’infrastruttura che non ha seguito un costante aggiornamento ma anzi sul finire degli anni 90 la linea era stata messa fra i rami secchi di Trenitalia.  Solo dopo la presa di posizione di alcuni sindaci e un comitato pendolari molto combattivo si è ripreso a investire almeno per garantire un buon servizio in sicurezza.

24 ottobre 2021 Festeggiamenti dei 110 anni elementi caratterizzanti

La scelta di festeggiare i 110 anni dopo aver già festeggiato i 100 anni nel 2011 con un’altra giornata memorabile, è stata l’iniziativa di un consigliere regionale Besanese  Alessandro Corbetta che ha suggerito il coinvolgimento dell’assessorato ai trasporti e mobilita di Regione Lombardia.

L’assessore Terzi ha sposato l’iniziativa facendo leva su Trenitalia con la sua struttura Fondazione FS capitanata dal grande esperto Ing. Cantamessa.

A supporto per l’organizzazione in sede di Besana è intervenuta la Pro loco di Besana che ha organizzato una piccola mostra fotografica con cartoline storiche e un banco ristoro con tanto di dolce dedicato.

Perché festeggiare 110 anni adesso?

Forse l’intento era di dare luce alla nostra tratta che percorre un territorio che offre sicuramente opportunità d’offerta paesaggistica e turistica, dico forse perché un politico non fa nulla per nulla.

Comunque la grande partecipazione lungo tutto il percorso ha confermato che il treno ha ancora una forte attrazione ed effettivamente può rappresentare un mezzo per portare turismo di prossimità anche in Brianza.

Progetti in corso per la linea da Rfi e da Regione?

Più che progetti al momento sono in corso dei lavori di ammodernamento e messa in sicurezza della linea da parte di RFI che come su altre tratte punta all’automazione dell’esercizio a vantaggio dei costi di gestione. Infatti ad oggi sulla nostra linea a binario unico sono ancora presenti nelle 7 stazioni di incrocio, il personale di RFI dalle 5 del mattino alle 22 circa di sera.

Al momento quindi sono in corso lavori preventivati nel 2018 per circa 18 milioni di € su diverse stazioni con prolungamento delle banchine e interventi tecnici per i sistemo di controllo del traffico che saranno centralizzati presso la centrale operativa di Greco Pirelli.

Regione fino ad ora non si è espressa né tantomeno Trenord,

Ricordo quando dal lungo confronto ai tavoli regionali dal 2000 al 2015 con i referenti del comitato pendolari, prima con Trenitalia  e poi con la neonata Trenord, la linea aveva sempre un’attenzione.

Un aneddoto se posso:

Quando sono stati presentati i nuovi GTW che sarebbero entrati in servizio, l’allora AD di Trenord presentò le composizioni GTW con la denominazione BESANINO voluta proprio a riconoscimento del rapporto costruito nel tempo.

Ricordo che nel gergo ferroviere la linea Monza Molte Oggiono Lecco era detta la “Besana” . Besana era la stazione di comando e ancora oggi sarebbe la stazione di attestamento come linea S 7.

La linea in epoca pre covid si attestava (dati Trenord) sui 12.000 passeggeri al giorno.

Utenza composta da studenti verso i plessi scolastici e universitari di Milano e Lecco. Lavoratori per gran parte impiegati nel settore dei servizi (banche assicurazioni sanità ricerca eccetera).

Futuro progetto?

Dalla politica locale molto vago solo opportunismo all’occorrenza tanto per darsi tono.

Possibile progetto di sviluppo? Si ma servono investimenti importanti e sinergica fra il territorio.

Il mio Progetto come referente del comitato?

“La metropolitana leggera della Brianza” leggera perché sfrutta l’esistente infrastruttura che con adeguati aggiustamenti consentirebbe di migliorare la velocita commerciale attuale (30km/h) la frequenza e l’accoglienza dell’utenza.

Una linea ferroviaria veloce non porta solo al lavoro ma anche porta lavoro. Rivalutazione del territorio e non dimentichiamo anche del patrimonio immobiliare,

La Brianza era il territorio dove in ricchi e nobili Milanesi costruivano le loro residenze oggi seconde case, godiamo di un territorio ancora agricolo con spazi verdi e collinari molto apprezzati dalle famiglie per le scampagnate ma c’è ancora tanto potenziale da far emergere.

Se come i fatti recenti ci suggeriscono di alzare l’attenzione verso la sostenibilità, un treno ha tutti i requisiti per una collocazione di riferimento per la mobilità rispettosa dell’ambiente senza intaccare il territorio.

Chiudo con lo slogan del centenario 2011 “Cento anni e un futuro “Chi lo scriverà io ci sto provando.

foto besana

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