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Linee Legnano Milano: Petizione Pendolari Movibus e Trenord

trenord pixabay

Proseguono le lamentele e le proteste dei pendolari che ritengono impossibile la situazione attuali e si battono contro l’arretramento del capolinea Movibus delle linee dirette Legnano/Milano Z602.

Pubblichiamo in toto la petizione del Comitato Pendolari:

Gentili Signori,

sono passati alcuni mesi dalle nostre prime proteste. Si sono svolti alcuni incontri, anche nella città di Legnano, in cui si sono ascoltate le ragioni delle istituzioni di cui siete stati latori. Ci è stato presentato il nuovo piano del trasporto della Agenzia Trasporto Pubblico Locale qualificandolo come innovativo, funzionale, efficiente, economico.

In occasione di un incontro svoltosi a Legnano il giorno 20 ottobre 2018, alcuni di voi hanno potuto esporre i dettagli del nuovo piano della mobilità e del nuovo programma dei servizi, offrendo anche testimonianze circa la necessità ma anche l’apprezzabilità delle modifiche decise e in via di definizione. Si trattava di comprendere la ‘logica dell’interscambio’, una logica che però sfuggiva e sfugge ancora ai pendolari, poiché mostrano di seguire ragioni organizzative antitetiche alle ragioni dell’utenza, comunque penalizzata.

Ora, ci risulta che le logiche di integrazione debbano certamente rispondere a esigenze di razionalizzazione, ma debbano essere al contempo accompagnate da un effettivo sviluppo del sistema dei trasporti, non già da un suo ridimensionamento.

Registriamo invece il mancato sviluppo del ‘sistema trasporti’ che dovrebbe al contrario rispondere in modo congruente all’incremento dell’utenza e del suo fabbisogno. Logiche di integrazione devono tener conto del grado di fruibilità di tale ‘sistema trasporti’: esso deve essere garantito non già riducendo il livello attuale dell’offerta, bensì assicurando servizi aggiuntivi e funzionali.

Non c’è bisogno di ribadire – a prova di quanto or ora detto - quanto ad oggi la linea ferroviaria Varese-Milano sia caratterizzata da sistematici ritardi se non da soppressioni, mostrando giornalmente la sua inadeguatezza a rispondere qualitativamente e quantitativamente alla domanda di mobilità. 

Suggerire l’utilizzo dei treni sulla linea Legnano/Milano denuncia la non conoscenza del reale stato di cose: la linea è cronicamente sotto pressione, pochi convogli rispetto al fabbisogno, ritardi cronici, cancellazioni, per tacere dell’assenza di parcheggi congruenti con i bisogni della cittadinanza.

Promesse di incremento e di potenziamento sono state fatte, ma non è in alcun modo ragionevole attendersi che vengano realizzate in tempi adeguati.

Tornando alla questione pendolari Movibus, ci risulta che il nuovo piano TPL non sia affatto accompagnato da una stima seria della domanda di trasporto, peraltro reperibile presso più fonti, nonostante le molteplici indagini avviate dal servizio ATM con personale addetto sulle linee Movibus.

I dati raccolti e analizzati devono necessariamente mettere in evidenza fasce orarie e ore di punta e dare origine ad un attento esame dei servizi. Diversamente, all’utenza non è dato sapere il grado dell’impegno per garantire il servizio extraurbano, almeno ai livelli attuali di fruibilità.

Ci risulta che le logiche di integrazione debbano tendere a diminuire i tempi di spostamento non già ad aumentarli: ciò accadrebbe con lo spostamento della linea Movibus e del suo capolinea. Le innovazioni del piano trasporti qui in discussione non accorciano i tempi ma li dilatano anche considerevolmente.

Per ultimo, ma non da ultimo, parlando di utenza non vorremmo si dimenticassero le esigenze delle persone con disabilità sia temporanea sia permanente, che meritano particolare considerazione.

Consapevoli dunque di che cosa occorre sapere per comprendere se le logiche di integrazione rispondono con coerenza e in trasparenza alle esigenze dell’utenza, riteniamo che le varie proposte di spostamento dei capolinea e delle fermate Movibus non corrispondano affatto alle medesime.

Al contrario: alle domande dei pendolari, rivolte tramite interviste, questionari, lettere, sono state date – quando lo sono state - risposte elusive, in cui sono state ribadite le stesse insufficienti conclusioni.

Tali conclusioni suonano, alla luce dei punti su richiamati, non condivisibili. Gli argomenti variamente richiamati sono sintetizzabili in tre punti:

  • Ampia disponibilità delle linee ferroviarie Trenord, FFSS e Ferrovie Nord: della loro insufficienza e scarsa accessibilità s’è detto;
  • risparmio in tempo e denaro in caso di arretramento del capolinea Movibus in zone periferiche, quali, dapprima, il cosiddetto hub di Molino Dorino, poi sostituito con Lampugnano, quindi QT8, quindi, ancora, Lotto. Dei dubbi circa fruibilità, accessibilità, sicurezza di questi luoghi si è più volte detto. Ma, oltre a questo, si sottolinea la non configurazione di questi luoghi come hub, come tuttavia sono stati chiamati. Pur facendo la debita differenza in termini di disagio, insicurezza e degrado tra i vari capolinea ipotizzati come alternative ad Area Cadorna, non vorremmo si dimenticasse che nessuno di questi offre i servizi di collegamento con la città: sono serviti, per esempio, da un’unica linea metropolitana, non sono tutti dotati di aree taxi né di offerte di bike-sharing e car-sharing;
  • tutela ambientale: anche questa ragione appare poco convincente. Movibus ha una flotta extraurbana costituita da autobus che non producono significativo peggioramento né del traffico milanese (gli autobus non fanno sosta, recuperano persone in via Gadio, che è peraltro molto ampia e costeggia il parco Sempione), né dell’inquinamento. Al contrario, essendo le linee dirette Movibus l’unica offerta per i pendolari diretti al centro cittadino o in aree periferiche oltre il centro, è prevedibile che costoro si trasformino in automobilisti, con la conseguenza del peggioramento delle condizioni ambientali.

Avrebbe invece senso che, nel prossimo bando di gara per il nuovo appalto del trasporto extra-urbano, si favorissero gli operatori capaci di dimostrare di possedere già un parco mezzi aggiornato e poco inquinante, in grado di impegnarsi ad investire risorse per l'ammodernamento della flotta nel corso degli anni per i quali si aggiudicherà il servizio. Indubbiamente Movibus si posizionerebbe tra gli operatori meglio rispondenti a questo requisito.

Abbiamo in questi punti addotto le ragioni dei pendolari e le loro considerazioni. Vorremmo che le decisioni che Voi, rappresentanti delle istituzioni e degli interessi della collettività, siano almeno in parte condivise o, almeno, discusse in fase di deliberazione.

Noi pendolari continuiamo a opporci a decisioni che sottovalutano le nostre istanze. Pretendiamo attenzione: è una pretesa legittima, e ci aspettiamo che venga accolta, aprendo un serio tavolo di confronto tra le parti. Chiediamo che tale tavolo di confronto sia aperto ai Comitati pendolari sia Movibus sia Trenord, al fine di giungere alla redazione di un documento che sia espressione di uno sforzo congiunto nell’intento di rendere i servizi di trasporto rispondenti alle esigenze dei pendolari oltre che alle logiche dell’integrazione.

Vi chiediamo dunque, espressamente, una moratoria dell’attuazione del piano da voi predisposto onde aprire tale confronto.

Per il Comitato Pendolari Movibus:

  • Claudia Andreoli
  • Luca Beretta
  • Maurizio Beretta
  • Monica Manfreda
  • Caterina Manfredonia
  • Miriam Padovani
  • Daniela Pinnella
  • Anna Rossello
  • Roberta Sala

Per il Comitato Pendolari Milano-Varese

  • Franco Metta

Per il Comitato Pendolari Milano-Gallarate

  • Raffaele Specchia
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