Turismo Spirituale in Lombardia: Abbazia di Sant'Albino
Siamo sul tracciato della via Francigena, lungo l'antica strada per Mortara per raggiungere Roma, e, sul percorso, troviamo il comune di Casoni Sant'Albino con la sua abbazia, uno tra i più noti edifici romanici in Lomellina, e che annovera affreschi dell'artista Giovanni da Milano del 1410.
Dobbiamo risalire nella storia alla seconda metà del IV secolo con la presenza di due chiese che sorgevano ai margini della strada romana, quella di San Pietro e di Sant'Eusebio, luogo di preghiera e di ricovero per i viandanti e pellegrini.
Della prima chiesa già nel 773 non si aveva più traccia, mentre la seconda fu testimone della battaglia che si svolse tra Carlo Magno e Desiderio re dei Longobardi. La morte di due leggendari paladini di Francia, Amil d'Alvernia, coppiere del re, e Amis di Beyre, tesoriere reale, fece si che Carlo Magno pose le loro spoglie sotto l'altare della chiesa di Sant'Eusebio, dove successivamente fu eretto un monastero dedicato a Sant'Albino, patrono di Francia, che dava ospitalità a quei pellegrini britanni e francesi che, percorrendo la via Francigena, vi sostavano per pregare sulla tomba dei due eroi. Papa Pio II, nel 1464, lo trasformò nella "commenda" di Sant'Albino, sino a che nel 1799 il convento divenne azienda agricola.
Nel corso di un restauro, nel 1999, furono esumate le ossa presenti e inviate, per una datazione con moderna strumentazione, all'Istituto di Medicina legale dell'Università di Pavia, il risultato ha stabilito una permanenza minima delle ossa di circa mille anni, molto vicina alla battaglia combattuta di Carlo Magno.
Ecco una descrizione dell'abbazia.
Due sono gli stili presenti, quello rinascimentale della facciata e della navata, ricostruite da Pietro Antonio Birago nel 1540, e quello romanico dell'abside e del campanile. Un portico a sei colonne, nel gergo pròtiro, sulla facciata si scorgono tracce di decorazioni. L'abside, che è la volta posta al termine della navata maggiore, è romanica ad archetti pensili e illuminata da tre finestre a tutto sesto. L'abate Barni nella sua opera del 1713 del paliotto dell'altare, decorato con arabeschi ad intarsio, compare Sant'Albino tra due cherubini. Sempre nell'abside vi sono tre affreschi di Giovanni da Milano – 1410 – che vedono Sant'Antonio abate, il Battesimo di Gesù e la Madonna in trono con Sant'Albino, San Giacomo, Sant'Agostino e il committente. Un martirio di San Lorenzo, affresco del XV secolo è posto più sotto. Interessante è notare alcune date incise dai pellegrini che ivi sono transitati, una risalente al 1100, che furono trovate nel 1930 durante dei lavori di pulitura dei mattoni. Altri dipinti sono una Madonna col Bambino e i santi Antonio di Padova e Rita datati XVI secolo. Il campanile, quadrato, è di modeste dimensioni, e risale al XIII secolo.
L'importanza politica e la potenza dei monaci ci lasciano l'esistenza di una antica fortificazione nel borgo di Casoni.
La frazione di Casoni Sant'Albino, posta a 105 mlm, fa parte del comune di Mortara, provincia di Pavia. Il tragitto da Milano è per Rozzano, Casorate Primo, Groppello Cairoli, Garlasco, Casoni Sant'Albino.
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