Visita all’Ecomuseo della Valvestino: un viaggio nella storia e nelle tradizioni
Con questo articolo vi propongo un’interessante escursione nella Valvestino, per visitare un Ecomuseo lungo un itinerario ricco di fascino e interesse. La Valvestino si trova nell'omonima valle, tra la Valle Sabbia e il Lago di Garda, ed è composta da cinque frazioni. L’Ecomuseo si estende all’interno del Parco Regionale dell’Alto Garda Bresciano, che comprende la sponda bresciana del Lago di Garda, il Lago della Valvestino e il Lago d’Idro. L’itinerario proposto rappresenta un viaggio a ritroso nel tempo, alla scoperta degli antichi mestieri.
Percorso
Percorrendo la Gardesana, una volta arrivati a Gargnano, si risale la strada che, attraverso una serie di tornanti, conduce al Lago di Valvestino. Questo lago è di origine artificiale, creato nel 1962 dall'ENEL grazie alla costruzione della diga di Cola, che raccoglie le acque del torrente Toscolano. Con un'altezza di 124 metri, la diga alimenta l’impianto idroelettrico di Enel Green Power.
Le tappe dell'itinerario
Prima tappa: il Vecchio Mulino ad acqua di Turano
La prima tappa dell’itinerario è il Vecchio Mulino ad acqua di Turano, situato vicino al torrente Toscolano. In passato, questo mulino era usato per macinare cereali come granoturco, frumento e orzo. Al suo interno sono ancora visibili le macine originali, e una serie di pannelli illustrativi spiega il lavoro del mugnaio e il funzionamento delle macine. Il mulino è stato operativo fino al 1860.
Seconda tappa: la Calchera di Streta
Proseguendo lungo un sentiero sterrato che costeggia il torrente, si raggiunge la Calchera, una struttura utilizzata per la produzione di calce. Questa tecnica, già in uso presso i Romani, prevedeva di cuocere pietre calcaree a una temperatura di circa 1000°C per otto giorni consecutivi. La calce viva prodotta era usata principalmente per scopi edilizi.
Terza tappa: la Segheria "veneziana" di Bersaglio
In località Bersaglio si trova una segheria "veneziana", costruita nel 1913. Al suo interno ospita una sega a forza idraulica, tipica delle segherie diffuse durante l’epoca della Repubblica di Venezia. Questo tipo di segheria, chiamata "veneziana" per distinguerla da quelle "augustane" europee, si caratterizzava per l’efficienza nell'uso dell'acqua per il taglio del legname.
Quarta tappa: il bosco dei pini silvestri di Armo
Proseguendo verso l’abitato di Armo, si trova un bosco di pini silvestri che conserva le tracce di un'antica attività: la resinazione. Sui tronchi sono ancora visibili le incisioni a spina di pesce usate per raccogliere la resina, che serviva per produrre trementina, colofonia e pece navale. Questi materiali erano impiegati in vari ambiti, tra cui l’industria navale e la fabbricazione di oli essenziali.
Quinta tappa: l'altopiano di Cima Rest
L’altopiano di Cima Rest, nel comune di Magasa, offre uno spaccato della vita quotidiana degli abitanti della Valvestino. Qui si trovano i caratteristici fienili e il Museo Etnografico, che racconta la vita dura legata all’agricoltura e alla pastorizia. È il luogo ideale per fare una pausa, ammirare il panorama e respirare aria pulita.
Sesta tappa: il Museo del Latte di Persone
L’ultima tappa del percorso è il Museo del Latte, situato nella frazione Persone. Questo museo conserva oggetti legati alla lavorazione del latte e alla produzione del formaggio, un’attività fondamentale per la comunità locale. Tra i prodotti più rinomati troviamo il formaggio Tombea, realizzato esclusivamente con il latte delle vacche allevate in alpeggio. Questo formaggio a crosta dura, dal gusto dolce, è una vera eccellenza locale, anche se di limitata diffusione commerciale.
Una camminata non solo dedicata alla salute fisica ma anche a un momento culturale e storico che sicuramente non guasta mai.