Modi di dire nei colori del dialetto meneghino: significati e curiosità
Sono parecchi i modi di dire legati a un colore, e con quest’articolo ve ne voglio regalare alcuni. Ho pensato però di citarli nel dialetto meneghino. Vado a iniziare:
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Andà in bianch, ovvero andare in bianco. Si usa quando non si riesce a raggiungere uno scopo. In origine si riferiva a un fallito tentativo di corteggiamento, ma ha poi assunto un significato più generale di insuccesso.
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Bianch come on stras, ossia bianco come uno straccio. Si riferisce a un colorito molto pallido, spesso dovuto a malattia o spavento.
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Dà càrta bianca, cioè dare carta bianca, nel senso di offrire a qualcuno piena libertà d’azione.
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Di pònt in bianch, cioè di punto in bianco. Pare derivi da un modo di dire militare legato all’artiglieria pesante.
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Passà la nott in bianch, ovvero passare la notte in bianco. Si dice per indicare una notte insonne. Deriva forse dal Medioevo, quando i cavalieri trascorrevano in preghiera, vestiti di bianco, la notte prima dell’investitura.
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Vess bianch e ròss, essere bianco e rosso, detto riferito a neonati con le gote ben colorite.
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Mètt negher sora al bianch, ovvero mettere nero su bianco: scrivere. Spesso usato per sottolineare l'importanza di mettere per iscritto accordi o decisioni.
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Negher come on sciavatt, nero come il carbone. Così si apostrofava un bambino sporco dopo aver giocato.
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L’è negher come el tabar del diavòl, usato per descrivere una persona irreligiosa o moralmente discutibile.
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Andà in ròss, andare in rosso, in riferimento al conto corrente in negativo. Anticamente, nei registri contabili il rosso indicava i debiti.
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A lumm ròss, a luce rossa. Espressione legata al mondo dell’erotismo. Forse deriva dalle lanterne rosse appese fuori dai bordelli.
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Ròss de sera bel temp se spera, rosso di sera, bel tempo si spera. Detto ancora oggi osservando il cielo al tramonto.
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Bosard, te see vegnuu ross, bugiardo, sei diventato rosso, perché la bugia fa arrossire.
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Vedé tuscoss rosa, vedere tutto rosa, cioè avere una visione ottimistica della realtà.
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Diventà giald de la paura, diventare giallo dalla paura, perché un grande spavento può far impallidire il viso fino a un colorito giallognolo.
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Vess al verd, essere al verde, cioè senza soldi. Forse deriva dal colore verde che indicava la fine della candela, simbolo di esaurimento.
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Avegh el didòn verd, avere il pollice verde, si dice di chi ha talento nel curare piante e fiori.
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Andà sòra el tappée verd, andare sul tappeto verde, cioè giocare d’azzardo, in riferimento al colore dei tavoli da gioco.
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Avegh ona fifa bloeù, avere una paura blu, perché un forte spavento può rendere il viso cianotico, tendente al blu.
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Sangh bloeù, sangue blu, indica nobiltà di discendenza.
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Vedé tùtt negher, vedere tutto nero, ovvero essere molto pessimisti.
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Te se ona bestia nera, sei una bestia nera, si dice di una persona difficile o antipatica.
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Fa bell color, fare bel colore, cioè fare buon viso.
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On omm che cambia spéss de color, un uomo che cambia spesso colore, per indicare chi cambia opinione secondo la convenienza.
Interessante osservare come anche i colori entrino a far parte dei detti popolari. Insomma, c’è sempre da imparare!