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Chi sono gli Agostiniani: storia dell’Ordine di Sant’Agostino, da Tagaste al nuovo Papa Leone XIV

Gli Agostiniani, una lunga storia

Tutti abbiamo avuto modo di conoscere il nuovo Papa, Leone XIV, eletto l’8 maggio 2025, venendo così a sapere che è il primo pontefice appartenente all’Ordine di Sant’Agostino, ossia un Agostiniano.
Mi pare utile – ed ecco il motivo dell’articolo – far conoscere la storia di quest’Ordine molto antico, che si ispira ad Aurelio Agostino d’Ippona, nato a Tagaste nel 354 e morto a Ippona nel 430. Ippona, oggi Annaba, in Algeria, è un’antica città dell’Africa settentrionale, mentre Tagaste era una piccola città sita in Numidia, nella regione nordafricana.
Agostino, Padre, Dottore e Santo della Chiesa cattolica, conosciuto anche come “Dottore della Grazia”, è probabilmente il maggiore rappresentante della Patristica, ossia della filosofia cristiana dei primi secoli.
Il vissuto esistenziale di Agostino non fu affatto facile: in lui combattevano dualità quali la ragione e il sentimento, lo spirito e la carne, la dottrina e il pensiero pagano, e la fede cristiana. La sua conversione avvenne a Milano, dopo aver conosciuto sant’Ambrogio.agostiniani mf ia

Un consiglio, prima di dare seguito al titolo dell’articolo: leggete Le Confessioni, un libro scritto da Agostino che merita di essere letto per il suo contenuto profondamente umano e che invita a riflettere sul senso della vita.

L’Ordine sorse nel 1244 dall’unione delle fraternità di eremiti di Tuscia in un’unica famiglia religiosa sotto la guida di un priore generale, seguendo la Regola di sant’Agostino. All’inizio si contavano almeno sessantuno case dell’Ordine, sparse in massima parte nei territori di Lucca e Siena, pur essendo presenti anche in Toscana, Lazio, Liguria, Umbria e Romagna. Sei anni dopo, agli Eremitani fu concessa una sede a Roma, presso la Chiesa di Santa Maria del Popolo, che era stata lasciata libera dai Minori Francescani trasferitisi nella basilica di Santa Maria in Aracoeli, sul colle del Campidoglio.

Nel 1255 e 1256 furono fondati conventi in Francia, Inghilterra, Spagna e Germania.

Il tempo trascorre e l’Ordine attraversa diversi momenti critici, tra cui l’arrivo della “peste nera”, che causò un grave danno all’intera istituzione. Ad aggravare ulteriormente la situazione intervenne lo “Scisma d’Occidente”. Finalmente, nel 1539, con l’elezione del priore generale Girolamo Seripando, l’Ordine visse un periodo di massima fioritura, tanto che missionari agostiniani operarono in America, Africa e Asia.

Nel 1551, gli Agostiniani fondarono il loro primo convento a Lima, in Perù, e il loro collegio di Sant’Ildefonso fu elevato al rango di Università Pontificia nel 1608. Dal Perù, l’Ordine si espanse anche in Ecuador, Colombia, Venezuela e Cile. Dal Messico giunsero nelle Filippine, tentando anche di penetrare in Cina, riuscendovi però solo molti anni dopo. Nel 1602 visitarono anche il Giappone, dove però subirono il martirio. Gli Agostiniani della provincia portoghese fondarono conventi anche in Arabia, Kenya, Iran, Iraq, Georgia e India.

È doveroso ricordare Gregor Mendel, agostiniano, studioso di biologia e padre della genetica.

L’imperatore Giuseppe II decise di sopprimere la maggior parte dei conventi nei Paesi asburgici. Questa decisione causò la dispersione di numerosissime comunità agostiniane, con i loro beni incamerati dallo Stato. Solo i conventi nelle Filippine e negli Stati Uniti d’America non subirono la soppressione.

Nel 1881, con papa Leone XIII, si riaprirono i noviziati anche in Italia, ove fu lanciata una grande campagna vocazionale.

L’Ordine si compone di quattro gradi, così suddivisi:

  • I frati di Sant’Agostino (primo grado e primo ordine)

  • Monache contemplative (secondo grado)

  • Terz’ordine regolare e secolare (terzo grado)

  • Cinturati (quarto grado), ovvero coloro che desiderano vivere imitando Agostino e ponendosi sotto la sua protezione.

La spiritualità dell’Ordine è fondamentalmente identificata in sant’Agostino, e la sua Regola costituisce il codice fondamentale della spiritualità agostiniana, che è evangelica ed ecclesiale.

L’abito agostiniano è nero ed è costituito da uno scapolare (in origine una veste, poi ridotto a due strisce di stoffa pendenti sul davanti e sul dorso, spesso munito di cappuccio). In una forma ridotta, lo scapolare viene portato a scopo devozionale; il più diffuso è quello della Madonna del Carmelo. Dalla cocolla deriva l’abito monastico, composto da un’ampia cappa chiusa, con o senza maniche, e con cappuccio. La tonaca è cinta in vita da una cinghia di cuoio con fibbia.

Brevemente ne ho sintetizzato la storia, e termino facendo i migliori auguri a Leone XIV per la sua difficile missione nella e della Chiesa.

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