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Filosofi presocratici: Pitagora, Anassimandro, Talete, Eraclito, Senofane e Parmenide

  • Redazione MilanoFree.it

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Chi erano i presocratici? Prima di Socrate, Platone e Aristotele, un gruppo di pensatori gettò le basi del pensiero razionale in Occidente. A loro dobbiamo domande che sembrano semplici ma sono rivoluzionarie: di che cosa è fatto il mondo, come cambia, che cosa significa conoscere. In questa guida chiara e compatta scopriamo chi erano, per quanti anni vissero (date e stima dell’età) e le loro idee chiave—le famose “massime” o scoperte che li hanno resi immortali.

Perché leggerli oggi

I presocratici sono attuali perché offrono un metodo prima ancora che risposte: osservare la natura, cercare cause al posto di miti, usare argomenti invece di autorità. In più, molti temi—dalla struttura matematica del reale al problema del cambiamento—tornano in fisica, logica e filosofia della scienza.


Pitagora (ca. 570–495 a.C.)

Età stimata: ~75 anni • Città/Scuola: Samo → Crotone, scuola pitagorica

Pitagora non è solo “il teorema”. Fondò una comunità che univa matematica, musica ed etica, convinta che l’ordine del cosmo fosse numerico.

  • Massime / idee: i numeri come essenza delle cose; armonia delle sfere; centralità della proporzione.
  • Scoperte attribuite: Teorema di Pitagora (rapporto tra i lati del triangolo rettangolo); relazioni tra intervalli musicali e rapporti numerici; pratica della metempsicosi (trasmigrazione dell’anima) come dottrina etica-religiosa.

Perché conta: introduce una lettura matematica del reale che influenzerà tutta la scienza occidentale.

Anassimandro (ca. 610–546 a.C.)

Età stimata: ~64 anni • Scuola: Mileto

Allievo (o continuatore) di Talete, propone il famoso ápeiron, il “principio indeterminato” da cui tutto nasce e a cui tutto ritorna.

  • Massime / idee: l’ápeiron come origine; giustizia cosmica tra gli opposti (le cose “pagano il fio” del proprio apparire).
  • Scoperte attribuite: tra i primi a disegnare una mappa del mondo; diffusione del gnomone (meridiana); intuizioni cosmologiche (Terra sospesa nello spazio) e ipotesi “evolutive” sull’origine degli esseri viventi.

Perché conta: sposta l’attenzione dall’elemento concreto a un principio astratto e regolativo.

Talete (ca. 624–546 a.C.)

Età stimata: ~78 anni • Scuola: Mileto

Considerato da molti il “primo filosofo”. Cerca un arché unico e naturale che spieghi il mondo: per Talete è l’acqua.

  • Massime / idee: acqua come principio di tutte le cose; passaggio dal mito al logos.
  • Scoperte attribuite: nozioni di geometria (altezza delle piramidi tramite l’ombra; teoremi elementari sui cerchi); celebre la previsione dell’eclissi del 585 a.C.

Perché conta: introduce una spiegazione naturalistica dei fenomeni, inaugurando il pensiero scientifico.

Eraclito (ca. 535–475 a.C.)

Età stimata: ~60 anni • Città: Efeso

Filosofo del divenire e della tensione degli opposti. Non disse mai davvero “panta rhei”, ma l’idea è quella: tutto è flusso.

  • Massime / idee: il logos come ordine del mondo; fuoco come immagine del principio; unità degli opposti (giorno/notte, guerra/pace).
  • Frammenti celebri:Non ci si bagna due volte nello stesso fiume” (sintesi moderna di un suo motivo ricorrente).

Perché conta: mostra che l’ordine nasce dal conflitto e che il cambiamento è strutturale alla realtà.

Senofane (ca. 570–475 a.C.)

Età stimata: ~95 anni • Origine: Colofone

Poeta e pensatore iconoclasta: critica l’antropomorfismo degli dèi omerici e propone l’idea di un unico Dio, non simile agli uomini.

  • Massime / idee: critica alle proiezioni umane sul divino; accento sul limite della conoscenza (“gli uomini non possiedono la verità certa”).
  • Osservazioni note: ritrovamenti di fossili marini nell’entroterra come indizio di antichi fondali: un approccio quasi “scientifico”.

Perché conta: apre una via teologica e critica che influenzerà Eleati e riflessione religiosa.

Parmenide (ca. 515–450 a.C.)

Età stimata: ~65 anni • Scuola: Elea (Velia) • Allievi/eredi: Zeno di Elea

Padre dell’ontologia. Nel poema “Sulla natura” distingue la Via della Verità (ciò che è) dalla Via dell’Opinione (apparenza sensibile).

  • Massime / idee:L’Essere è e il non-essere non è”; il cambiamento e il molteplice risultano problematici/illusori.
  • Impatto: base della logica dell’identità e banco di prova per ogni teoria del divenire (Platone, Aristotele, fisica moderna).

Perché conta: obbliga a chiarire cosa significhi esistere, fondando la tradizione metafisica.


Confronto rapido

FilosofoVita (ca.)EtàIdea/Scoperta chiave
Pitagora 570–495 a.C. ~75 Numeri come struttura del reale; teorema; armonia
Anassimandro 610–546 a.C. ~64 Ápeiron; mappa del mondo; gnomone
Talete 624–546 a.C. ~78 Acqua come arché; geometria; eclissi 585 a.C.
Eraclito 535–475 a.C. ~60 Divenire; logos; unità degli opposti
Senofane 570–475 a.C. ~95 Critica agli dèi antropomorfi; limite del sapere
Parmenide 515–450 a.C. ~65 Essere; negazione del non-essere; critica al mutamento

FAQ

“Panta rhei” è davvero di Eraclito?

La formula “panta rhei” (“tutto scorre”) è una sintesi tarda dello spirito eracliteo. Nei frammenti autentici troviamo l’idea del divenire continuo e del logos che lo ordina.

Pitagora ha “inventato” lui il teorema?

Il teorema era noto in forme pratiche a Babilonesi e Cinesi; tuttavia ai Pitagorici si attribuisce la dimostrazione e la sua centralità teorica nella geometria greca.

Parmenide nega davvero il cambiamento?

Parmenide mostra che il cambiamento è difficile da pensare senza contraddizione se si parte dal principio “l’Essere è”. La sua sfida obbliga a chiarire logica e metafisica del divenire (cui responderanno Platone ed Aristotele).

In sintesi: dai numeri di Pitagora all’ápeiron di Anassimandro, dall’acqua di Talete al logos di Eraclito, dalla critica teologica di Senofane all’Essere di Parmenide, i presocratici hanno aperto la strada a un pensiero che ancora oggi illumina scienza, filosofia e cultura.

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