Uomini di Chiesa e carità evangelica: opere che hanno cambiato il mondo
L’ispirazione per scrivere questo articolo nasce dal mio mal sopportare il sentire ripetere che l’Occidente europeo sia colpevole di ogni male che attanaglia l’umanità. Una narrazione che spesso mette in risalto solo le negatività, ignorando volutamente ciò che di buono si è fatto — colpevolizzando non solo i laici, ma anche la Chiesa.
Sì, la Chiesa ha avuto le sue responsabilità, ha compiuto scelte a volte discutibili e non sempre evangeliche, ma ha anche compiuto gesti che le fanno onore. E proprio di alcune di queste scelte e dei loro fautori voglio raccontare. Perché, se è giusto rimproverare gli errori, è altrettanto doveroso riconoscere i meriti: per un sentimento di verità, e anche di giustizia.
Ecco allora alcuni nomi e iniziative nate da uomini di Chiesa, che si sono poi diffuse in varie parti del mondo e che ancora oggi esistono.
Giuseppe Benedetto Cottolengo, nel 1832, istituì a Torino l’Opera Pia conosciuta come la Piccola Casa della Divina Provvidenza, o più semplicemente “il Cottolengo”.
Lo scrittore Italo Calvino la descrisse così:
“Quanto al 'Cottolengo', altrimenti detto 'Piccola Casa della Divina Provvidenza', ammesso che tutti sappiano la funzione di quell’enorme ospizio — di dare asilo, tra i tanti infelici, ai minorati, ai deficienti, ai deformi, giù giù fino alle creature nascoste che non si permette a nessuno di vedere — occorrerebbe definirne il posto nella pietà dei cittadini.”
Non è forse questa un’iniziativa fondata sulla carità evangelica? E lo Stato, dov’era?
Ancora oggi, in Italia, moltissimi ricoveri sorti sull’esempio del Cottolengo ospitano malati e disabili, grazie all’opera di benefattori, medici volontari, suore e, spesso, degli stessi ospiti. Tutto ebbe inizio da un sacerdote.
Nel 1844, un altro prete, Giovanni Bosco, fonda l’“Oratorio di San Francesco di Sales”, noto come Oratorio di don Bosco. A Torino, constatò la triste condizione di tanti giovani vagabondi, sfruttati o abbandonati.
Creò un luogo di accoglienza indipendente dalle parrocchie: un oratorio dove i giovani potessero trovare amicizia, rifugio, istruzione e formazione professionale. Persino ragazzi appena usciti di prigione venivano accolti.
Ancora una volta: lo Stato dov’era?
Accanto a don Bosco operava Luigi Guanella, che nel 1886 fondò a Como la Casa della Divina Provvidenza, aperta non solo ai giovani cosiddetti “normali”, ma anche agli emarginati: sordi, ciechi, disabili mentali e anziani.
Alla sua morte, il Corriere della Sera gli dedicò parole lusinghiere. E di nuovo la domanda: lo Stato dov’era?
Nel 1903, un altro sacerdote, Luigi Orione, istituì la Piccola Opera della Divina Provvidenza. Oltre alle opere caritatevoli, fondò un asilo per anziani poveri, destinati altrimenti alla miseria e alla solitudine. Lo Stato, ancora una volta, era assente.
A Verona, Giovanni Calabria, sacerdote proveniente da famiglia poverissima, si fece carico di ogni forma di disagio sociale: bambini abbandonati, anziani, disabili. Fu tra i primi a introdurre i disabili nel mondo del lavoro, tanto da spingere lo Stato a legiferare in materia.
Ma chi ha tracciato la via? Un prete.
Anche gli emigrati ebbero il loro sacerdote: Giovanni Battista Scalabrini. Fondò due Congregazioni dedicate all’assistenza degli emigranti nella difficile fase di integrazione nei Paesi di accoglienza. Denunciò lo Stato per l’abbandono e l’abuso che subivano i lavoratori, affermando:
“Nessuno può negare la libertà di emigrare, ma non quella di far emigrare.”
Le Congregazioni e le opere nate da questi sacerdoti non sono presenti solo in Italia, ma in tutto il mondo, sempre con l’obiettivo di servire, sostenere e curare.
Qui mi fermo, pur sapendo che l’elenco potrebbe continuare — e non solo con sacerdoti, ma anche con laici cristiani. Non ho citato nessuna donna solo perché meritano un articolo a parte, tutto per loro.
Allora, siamo proprio sicuri che l’Europa abbia solo causato disastri? È davvero tutto così semplice?
O forse, accanto alle ombre, ci sono anche luci — gesti buoni, iniziative di aiuto, uomini e donne che hanno migliorato il mondo?
Per qualcuno che coltiva rancore, ogni verità scomoda va negata. Ma per chi legge la Storia con onestà, la risposta è chiara.
- Ultimo aggiornamento il .
