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Conosciamo il significato di alcuni modi di dire

Di modi di dire ne esistono a bizzeffe e di una varietà notevole, ma, per capirli è necessario interpretarli. Teniamo presente che ogni Paese ha i suoi modi di dire che, spesso, differiscono tra loro, ovvero un modo di dire francese può non avere lo stesso significato del nostro.

Il modo di dire si presta ad un significato metaforico e traslato, quindi non è da prendere alla lettera, ad esempio dire: a cuore aperto, non significa subire un intervento chirurgico, ma sottolinea l’essere sinceri.detti milanesi foto milanofree ai

Vediamo allora alcuni di questi modi di dire usati nella nostra Italia. Seguirò, come mio solito, un ordine alfabetico.

  • Acqua in bocca. È un invito a mantenere un segreto.
  • Andare a gonfie vele. Procedere molto bene, invito a continuare.
  • Andare con i piedi di piombo. Procedere, nel fare qualcosa con molta precauzione.
  • Andare a Canossa. Subire una umiliazione. (riferimento storico).
  • Arrampicarsi sugli specchi. Detto di chi cerca scuse che però non reggono all’evidenza.
  • Aspettare Godot. Restare in attesa di qualcosa che non arriverà mai.(riferimento all’opera teatrale di S. Beckett).
  • Avere molte frecce al proprio arco. Disporre di molte risorse per raggiungere un obiettivo.
  • Avere un asso nella manica. Avere una soluzione agli altri sconosciuta. (riferimento a chi bara nel gioco delle carte).
  • Battere la fiacca. Non darsi da fare, oziare.
  • Bollire in pentola. Quando si prepara qualcosa di nascosto che agli altri rimane oscuro.
  • Bruciare le tappe. Raggiungere un obiettivo prima di altri o del previsto.
  • Camminare sulle uova. Trovarsi in una situazione scomoda e delicata.
  • Cercare un ago nel pagliaio. Cercare qualcosa impossibile da trovare.
  • Conoscere i propri polli. Sapere e conoscere bene con chi si ha a che fare.
  • Contare come il due di picche. Praticamente non valere nulla. (riferimento al gioco della briscola).
  • Da che pulpito viene la predica. È riferito a chi dà consigli contrari al suo modo di agire.
  • Dare un colpo al cerchio e uno alla botte. Agire in modo da non scontentare nessuno.
  • Darla a bere. Ingannare qualcuno, far credere.
  • Darsi la zappa sui piedi. Fare qualcosa che poi va a proprio svantaggio.
  • Essere al settimo cielo. Essere assai felici.
  • Essere alla frutta. Essere senza risorse.
  • Essere il cavallo della battaglia. Sapere di essere il punto di forza.
  • Essere in alto mare. Essere lontani dall’obiettivo.
  • Essere nel letto di Procuste. In una situazione dolorosa il doversi adattare. (riferimento a un gigante torturatore dell’Attica).
  • Far venire il latte alle ginocchia. Persona noiosa e insopportabile.
  • Fare baracca e burattini. Piantare in asso ogni cosa.
  • Fare la figura del baccalà. Fare una figura meschina.
  • Fatto coi piedi. Di qualcosa riuscito proprio male.
  • Gettare fumo negli occhi. Illudere qualcuno.
  • Gettare paglia sul fuoco. Intensificare un conflitto.
  • Guardare dall’alto in basso. Di chi si sente superiore.
  • In dado è tratto. Dicesi di una decisione ormai presa.
  • Il gioco non vale la candela. Quando un risultato richiede sforzi eccessivi.
  • Ingoiare il rospo. Essere costretti a sopportare una spiacevole situazione.
  • Lavarsene le mani. Non sentirsi responsabili. (riferimento al processo di Ponzio Pilato contro Gesù).
  • Leccarsi i baffi. Pregustare o gustare un cibo con piacere.
  • Levare le tende. Andarsene, abbandonare.
  • Mangiare la foglia. Capire in anticipo le cose.
  • Menare il can per l’aia. Di chi non vuole arrivare mai alla conclusione.
  • Metterci una pietra sopra. Non pensarci più.
  • Mettere la pulce nell’orecchio. Insinuare un dubbio.
  • Non cavare un ragno dal buco. Non riuscire ad ottenere nulla nonostante gli sforzi.
  • Non essere uno stinco di santo. Non essere del tutto onesto e corretto.
  • Non valere un fico secco. Valere proprio nulla.
  • O la va o la spacca. Osare in un tentativo che o riesce o fallisce.
  • Ogni morte di papa. Vale a dire raramente.
  • Parlare a quattr’occhi. Parlare a tu per tu con qualcuno.
  • Passare sotto le forche caudine. Subire una grave umiliazione. (riferimento storico della seconda guerra sannitica).
  • Per il rotto della cuffia. Superare con fatica qualcosa.
  • Prendere lucciole per lanterne. Confondere le cose.
  • Questioni di lana caprina. Dicesi di discussioni futili.
  • Qui gatta ci cova. Quando si teme qualcosa di poco chiaro.
  • Restare con l’amaro in bocca. Rimanere delusi di qualcuno o di qualcosa.
  • Rompere le uova nel paniere. Rovinare i piani a qualcuno.
  • Rivoltare la frittata. Ribaltare una questione a proprio favore.
  • Saperne una più del diavolo. Ritenere o ritenersi molto furbi.
  • Spada di Damocle. Essere esposto a un pericolo incombente. (riferimento a Damocle, protagonista di un racconto della Grecia classica).
  • Starsene con le mani in mano. È il non fare nulla, tipico dell’ozioso.
  • Tagliare i ponti. Interrompere i rapporti con qualcuno.
  • Tirare i remi in barca. Sospendere una attività. Arrendersi.
  • Tirare la corda. Pretendere troppo.
  • Tra l’incudine e il martello. Trovarsi in mezzo a una situazione ostile.
  • Uomo di poca fede. Chi ha scarsa fiducia in sé o in altri.
  • Vedere i sorci verdi. Trovarsi in una brutta situazione.
  • Vendere cara la pelle. Battersi sino alla fine.
  • Venire al punto. Giungere al punto più importante di un discorso.

Ovviamente di detti ve ne sono moltissimi altri, per questa volta a questi mi sono limitato, lasciando a chi volesse di scoprirne altri.

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