Biennale Milano: pittura, scultura, video e fotografia
Biennale non vuol dire solo Venezia: ora, in Italia, anche Milano ha la sua esposizione d'arte che si tiene ogni ventiquattro mesi in città.
Artefici di questo evento, una ciliegina sulla torta nella città di Expo 2015, ospitato presso Spazio Tadini e Milano Art Gallery, sono Promoter Arte, con il suo direttore Salvo Nugnes, di grande e comprovata esperienza nel campo degli eventi nazionali e internazionali dell'Arte, e Vittorio Sgarbi, grande critico e curatore di questa Biennale aperta, come quella veneziana, all'Arte tout court: pittura, scultura, video e fotografia sono piccoli sassolini del più grande mosaico che è il fenomeno creativo odierno, nella visione del critico ferrarese.
La Biennale di Milano parte dal figurativo, quasi realistico-socialista e di denuncia delle incongruenze della società odierna, per arrivare all'astratto, erede di Kandinskij e di Malevic, ma mediato da una percezione ancor più intima che ne fanno i nostri artisti. Essa unisce un certo simbolismo, evidente in alcune opere trasognate, all'uso del ready made e dei materiali più poveri, fino all'uso del mosaico non più in chiave decorativa ma di definizione dello spazio. La Biennale è un luogo di incontro e di dibattito (non a caso sono ospiti dell'evento personaggi come Francesco Alberoni, Katia Ricciarelli, Cristiano De Andrè e Mauro Corona), ma anche le opere esposte, non a caso, creano un contesto di scambio osmotico tra più generi artistici e creativi: nel grande salone, le icone postmoderne dell'eta contemporanea di Luciano Trevisan, come Papa Francesco e il Cardinal Martini, intrise della denuncia sociale del dramma dei migranti, dialogano con le femmes fatal pop di Clara De Santis, con il simbolismo visionario di Margaretha Gubernale, con il ready made delle sculture di Paolo Camiz, ma anche con il gioco ironico delle foto "in movimento" di Maria Pia Severi, con l'osservazione di Caravaggio di Simonetta Farnesi e con la definizione spaziale del pilastro musivo dell'albanese Xhovalin Delia.
Biennale significa Arte, in divenire, e in tutte le sue sfaccettature: espongono artisti affermati, come Trevisan, Camiz, Bruno Donadel e altri, ma anche giovani talenti emergenti, le cui opere si trovano prevalentemente al piano inferiore: è il caso di Christian Cremona, che espone uno scenografico gioco fotografico-prospettico sull'ellisse dell'uovo, ma anche dell'emiliano Valerio Buttarelli, con le sue masse neodadaiste, del veneto Lorenzo Bettio, fotografo dalle tonalità intense, di Marco Castiglioni, i cui assemblages ricordano molto da vicino Arp, delle sperimentazioni tra astrattismo e pop di Lucia Ferrara e delle griglie alla Mondrian di Monia Romanelli. Il tutto, sempre inserito in un costante dialogo tra astratto e figurativo, tra gioco e impegno, tra luce e ombra e tra sacro e profano, secondo il fil rouge che caratterizza l'intera manifestazione.
La Biennale di Milano continuerà con la mostra Milano incontra Spoleto, curata da Vittorio Sgarbi, presso il padiglione Milano Art Gallery di Venezia, dal 10 al 31 ottobre, in concomitanza con il più noto evento lagunare.
Stefano
La Biennale di Milano
Spazio Tadini, Via Jommelli, 24, Milano
Orari: martedì-domenica 10.00-19.00
Milano Art Gallery, Via Alessi, 11, Milano
Orari: lunedì - sabato 10.00-13.00; 15.00-19.00