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Duomo di Milano: nuove guglie ultramoderne firmate Tony Cragg

  • Rossella Atzori

tony cragg2Nonostante la sua storia ultracentenaria, ho sempre considerato il Duomo di Milano uno dei monumenti più moderni, pulsanti e vivi di Milano. Un monumento colossale concepito fin dall'inizio come un tentativo di avvicinarsi il più possibile a Dio, ma anche una celebrazione dell’ingegno e dell’abilità dell’uomo quale umile offerta al Cielo; un’opera eternamente in fieri, che non si è mai fossilizzata e anzi ha sempre partecipato della vita non solo religiosa ma anche civile e culturale della città meneghina, misurandosi volta per volta con i linguaggi della cultura che evolve.

Un esempio per tutti: pensate che le statue poste sulle guglie siano tutte a carattere religioso? Ebbene no! Vi si trovano raffigurati addirittura personaggi sportivi delle epoche passate.

Proprio in quest’ottica va visto il progetto artistico dell’installazione temporanea di 6 guglie ultramoderne sulle Terrazze del Duomo, opera del celebre artista britannico Tony Cragg, che ha avuto il difficile compito di far dialogare il Duomo con i linguaggi dell’arte, riuscendo a percepire la fitta rete di corrispondenze invisibili che governa il reale.

Si tratta di sculture di grandi dimensioni, dal morbido effetto plastico nonostante il materiale utilizzato (marmo, bronzo, fibra di carbonio e fibra di vetro), quasi soffici nuvole che salgono verso l’alto che, in linea con la filosofia del gotico (al cui stile appartengono le antiche guglie in marmo), assorbono il ritmo del tempo e, per mano dell’artista, si modellano in forme che vibrano verso l’infinito. Ogni scultura è movimento, significato sempre puro e tangibile, materia portatrice di una forza trascendente senza pari.

Questo le rende estremamente armoniche rispetto all’ambiente circostante, creando un continuo e nuovo dialogo tra antico e moderno.

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Non è dello stesso parere, invece, Philippe Daverio, direttore artistico del Grande Museo del Duomo, che ha espresso dubbi riguardo all’estraneità del linguaggio dell’edificio e quello dell’intervento contemporaneo, parendogli reciprocamente incomunicabili.

Le sei sculture, posizionate sulle terrazze del Duomo di Milano grazie a delle gigantesche gru, sono state realizzate da Tony Cragg tra il 2006 e il 2014, e sono: Ever After-Per Sempre (2006, bronzo), Luke (2008, fibra di carbonio), Colonna Ellittica (2009, acciao), Current Version-Versione Corrente (2010, fibra di vetro), Falso Idolo (2011, bronzo) e Split Figure-Figura Spaccata (2014, fibra di vetro).

Inaugurate alla presenza dell’artista il 16 aprile 2015, resteranno in Duomo fino al 31 ottobre, per tutto il periodo di Expo2015; proprio la Grande esposizione Universale è per Milano un’importante occasione per sperimentare la capacità di proporsi, rappresentandosi in tutta la sua dimensione culturale, guardando al futuro e al contesto internazionale. Il Duomo vuole essere la sintesi di questi valori. E così le sculture di Tony Cragg, partendo dalla scultura in marmo bianco Paradosso (2013), ispirata alla Madonnina e posizionata in una navata, in corrispondenza della 4° campata sud, assumono la forma di apertura all'infinito.

Se voleste conoscere meglio l’arte di Cragg, la Lisson Gallery di Milano ospiterà una mostra a lui dedicata fino al 18 settembre 2015. Sono qui presenti cinque gruppi scultorei di piccole e grandi dimensioni, e una serie di disegni.

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