Emilio Isgrò, la vita e le opere del maestro delle cancellature
Classe 1937, Emilio Isgrò è l'artista delle cancellature. Isgrò è un personaggio a tutto tondo: non solo infatti è un pittore concettuale, ma anche un poeta, scrittore, drammaturgo e regista. "Fiere del Sud" è il nome della sua prima raccolta di poesie, pubblicato nel 1956. Ha contribuito alla nascita della poesia visiva e dell'arte concettuale a partire dal 1964, quando ha realizzato le prime cancellature che lo hanno poi reso celebre a livello nazionale ed internazionale, nonché uno degli artisti più famosi del XX e XXI secolo.
La vita e le opere
La prima mostra personale di Emilio Isgrò si tiene a Padova nel 1966 alla Galleria 1+1. Le esposizioni si tengono poi a Milano, fra il 1968 e il 1970 nella Galleria Apollinaire, Galleria del Naviglio e Galleria Schwarz. Il nome di Emilio Isgrò è poi legato alla Biennale d'Arte di Venezia a cui partecipa ben quattro volte, nel 1972, 1978, 1986 e 1993. Uno dei suoi scritti, "L'avventurosa vita di Emilio Isgrò nelle testimonianze di uomini di stato, scrittori, artisti, parlamentari, attori, parenti, familiari, amici, anonimi cittadini" viene candidato alla manifestazione del Premio Strega.
Nel 1977 poi ottiene un importante riconoscimento: vince infatti il primo premio alla XIV Biennale d'Arte di San Paolo, in Brasile. La Rotonda della Besana di Milano ospita, nel 1979, la sua installazione per quindici pianoforti "Chopin", installazione che verrà poi ripresa nel 2001 dalla pianista Ophra Yerushalmi negli Stati Uniti.
Nel 1990 elabora un testo teorico sulla sua attività più famosa, le cancellature, intitolato "Teoria della cancellatura" per la sua esposizione alla Galleria Fonte d'Abisso a Milano. Per Isgrò le cancellature non sono altro che "la possibilità di cancellare parole e immagini per porre un dubbio critico sulla comunicazione". Il 1992 vede Emilio Isgrò partecipare alla mostra "The Artist and the Book in XX Century Italy" tenutasi al MoMA di New York e nello stesso periodo torna alla poesia con la raccolta "Oratorio dei ladri". E' proprio la poesia a dargli nel 2002 una grande soddisfazione: il libro di versi "Brindisi all'amico infame", candidato al Premio Strega, è vincitore del Premio San Pellegrino.
Si dedica poi al ciclo degli insetti - tematica già affrontata nel 1974 - con "Le api della Torah" e nel 2011 alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma viene presentata "La Costituzione cancellata". Due anni dopo la stessa Galleria allestisce la più interessante retrospettiva su Emilio Isgrò intitolata "Modello Italia". "Maledetti toscani, benedetti italiani" è il progetto in tre tempi che nel 2014 lo vede interpretare Curzio Malaparte al Teatro Metastasio di Prato. Nel 2015, all'Expo di Milano, viene collocata la sua scultura di marmo alta sette metri, "Seme dell'Altissimo".
Dal 29 giugno al 25 settembre 2016 Milano celebrerà nuovamente Emilio Isgrò con una mostra allestita in tre spazi, a Palazzo Reale, alla Gallerie d'Italia e a Casa del Manzoni.