Gli URBANSOLID tra le loro opere: a Milano l'appuntamento con gli artisti
Per chi abita o frequenta la città di Milano, imbattersi in una di queste installazioni, è diventato oramai un istante abitudinario di stupore.
Ad ogni persona che attraversa la metropoli, che sia in modo frenetico e convulso nelle ore lavorative o più rilassato e spensierato in ritagli di tempo libero, sarà capitato di essere osservati da giganteschi e coloratissimi nasi ed orecchie, che spuntato all'improvviso dalle pareti dei muri o da un Adamo che spia di sottecchi da un vicolo.
C'è chi si fa una risata, chi si ferma per uno sguardo più attento, chi si pone delle domande o si affretta a immortalarli in uno scatto. C'è chi li prende a calci o chi li imbratta, o chi addirittura ne approfitta per aggiungerli furtivamente alla propria collezione. Ma chiunque gli abbia visti da vicino, si sarà chiesto almeno una volta, chi li fa? da dove arrivano? perché sono in strada?
Un duo di artisti fuori dal comune, sotto lo pseudonimo di URBANSOLID, realizza opere in resina, gesso, cemento, per invadere lo spazio dei passanti. Opere provocatorie che penetrano le superfici delle nostre città.
Sculture in movimento, ritratte nell’atto di staccarsi dal muro: maxi orecchie, scheletri di animali, mani che fanno operazioni misteriose, televisori, spermatozoi e calchi umani.
Il progetto artistico nasce nel 2009, ma la coppia di creatori si conosce da una vita. URBANSOLID è l’unione di due artisti con un background classico e accademico. Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Milano iniziano a eseguire opere concettuali. Il tipo di arte URBANSOLID appartiene alla famiglia della street art, di cui abbracciano la filosofia di esecuzione, con l'influenza del concetto Pop di Andy Warhol, osservando la società contemporanea per farne l’oggetto della propria arte.
La coppia di artisti concepisce delle sculture particolari per due aspetti: la tridimensionalità e l’ironia. "Ci distinguiamo perché usciamo dal muro in maniera diretta, pioneristica, l’oggetto ha una dimensione in più" dichiarano gli artisti. Nelle loro installazioni c’è la fisicità dell’oggetto, di cui si ha la percezione non solo visiva ma anche tattile a cui si aggiunge l’ironia, l'aspetto astratto, che unito alla concretezza della materia dà vita ad un'opera unica. Il gruppo artistico è legato a ogni lavoro fatto: ogni creazione ha un sua cellula di ideazione e un ricordo di costruzione, ognuna di loro è frutto di un'analisi sul quotidiano, in cui raccontano in modo pungente le più attuali tematiche.
Tra le opere di cui vanno più fieri c’è il televisore da cui esce una faccia che imbocca un telecomando, espressione di quanto la tv abbia assunto il controllo sull'esistenza umana; l’uomo viene allora partorito dal mezzo che dovrebbe controllare. Il telecomando tenuto tra i denti, passa da oggetto di gestione, a materia prima con cui sfamare l’ingordigia di opinabili contenuti offerti dalla televisione.
C’è poi l’Adamo che da progenitore della specie umana diviene matrice primaria di decostruzione dell’uomo. Vestito da superman, manifestazione del sentimento eroico in cui vive l’uomo moderno per resistere alla frenesia quotidiana della città, o da carcerato, per raccontare la metafora della prigionia esistenziale a cui siamo costretti a sottoporci, per adeguarci alla normalità della massa; prigionieri di una convenzione. Infine lo stesso Adamo è semplicemente riletto in chiave pop, la foglia di fico al solito posto a coprire la vergogna del pudore a cui è associato un ray-ban sopra un sorriso beffardo, a ricordare, forse chissà, che l’uomo primigenio conosceva già il futuro dell’esistenza.
Gli URBANSOLID hanno già da anni oltrepassato i confini nazionali; partendo da Milano sono giunti a Londra, Praga, Amsterdam, Berlino e Parigi, l’ultima di una serie di tappe estere per diffondere i loro lavori.
In occasione della mostra "RIFLESSIONE CONTEMPORANEA", organizzata dalla galleria d'arte "Gli Eroici Furori" di Milano, ci sarà l'occasione di osservare dal vivo gli URBANSOLID e la loro arte.
L'appuntamento è per sabato 6 febbraio, in piazza Lima alle ore 15.30, dove si può assistere alla Live Performance che precede l'inizio della mostra: come ciò che sulla strada converrebbe non calpestare, l’opera “Riflessione contemporanea” (un residuo organico di dimensioni epocali) sarà trasportata fino alla galleria: metafora contemporanea di una “pulizia” che nello stesso compiersi diventa spettacolo.
Fateci un salto, per dare un occhio…o per prendere un orecchio!
Francesco Mercadante