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Identità artefatte. L'empatia degli sguardi nei dipinti di Dario Ballantini

papa-ballantiniFino al 30 Novembre gli intensi acrilici di Dario Ballantini sono in mostra a Milano presso la Galleria Pisacane Arte, dopo essere stata ospitata in gallerie italiane ed estere, ricevendo ampi consensi di critica e pubblico. Circa venti le opere esposte, di piccole e medie dimensioni, selezionate tra i lavori realizzati nell’ultimo biennio d’attività.

Il titolo dell’esposizione Identità artefatte vuole indirizzarci verso una lettura d’insieme dell’autore: allontanandoci dall’errore in cui molti, spesso, sono incorsi: scindere la sua natura di comico da quella di pittore, separando, in maniera netta, i due ambiti. Le due attività corrono parallele, anzi s’intrecciano in un legame fortissimo. Si tratta, in entrambi i casi, di una riflessione sull’uomo che prende forma: l’imitatore indaga l’altro e lo restituisce attraverso sé (trasformandosi nell’aspetto, nella voce, nei pensieri), il pittore indaga dentro sé restituendo il suo lato più intimo su tela, tavola e carta.

Per questo, elemento cardine delle sue opere è sempre l’uomo, i cui volti si stagliano su masse caotiche di colore. Linee spesse e dinamiche ne compongono i tratti essenziali dando vita a labbra socchiuse e grandi occhi, a volte velati di lacrime altre spalancati dal timore.

Accensioni di blu, rossi e gialli, sfrangiate pennellate nere immediatamente ci attraggono e appena vi posiamo gli occhi incontriamo altri occhi. In questo gioco di sguardi, quelli creati dall’artista (dalla tela al fruitore) e quelli causati dalle sue opere (dal fruitore alla tela), si crea un’empatia profonda. Quei moti dell’animo, i dubbi e le insicurezze manifeste sono così vicine, così familiari perché, seppur in modi diversi a seconda della storia di ognuno, tutti le abbiamo esperite.

operaballantiniOra non riesco, Cosa ci rimane, Stringimi forte, Fermi sono alcuni titoli delle opere esposte: ribadiscono un messaggio che non ha bisogno di chiarificazioni perché arriva al pubblico con la forza del gesto creativo e del suo risultato esplosivo nel linguaggio pittorico.

A un gruppo di opere ad acrilico, numericamente più consistente, si differenzia un dittico realizzato in tecnica mista: stampa fotografica, collage e acrilico che si distingue anche per una differente tematica in quanto ripropone due delle celebri imitazioni del comico.

Nel corso degli anni numerosi critici hanno giustamente riscontrato nell’arte di Ballantini riferimenti, più o meno consci, ai grandi nomi del secolo scorso: Vigorelli ha parlato di Munch, Caprile del gruppo COBRA, Rausel si è riferito a Picasso. L’artista s’inserisce perfettamente in questa linea espressionista la cui attualità non viene mai meno.

L’inaugurazione è stata occasione d’incontro e di scambio d’opinioni con l’artista. Sono rimasta piacevolmente sorpresa sia dalla sua delicata sensibilità, così lontana dall’idea preconcetta del personaggio televisivo che mi ero fatta; sia dalla sua umiltà, qualità rara che diventa ancor più apprezzabile se accompagnata, come in questo caso, dal successo e da un ben espresso duplice talento!

Anna Curci

Dario Ballantini. Identità artefatte

dal 5 al 30 novembre 2013

Galleria Pisacanearte
via Pisacane 36, Milano
Orari: Dal Lunedì al Venerdì dalle 9.00 alle 19.00, Sabato dalle 10.00-13.00 e dalle 15.00-19.00
Ingresso gratuito
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