Palazzo Reale di Milano: tutte le mostre di maggio e giugno
In corso e in arrivo: a Palazzo Reale di Milano una serie di mostre e progetti capaci di intrecciare linguaggi diversi e fornire sguardi sempre nuovi sull’arte.
Fino al 2 settembre potete visitare l’esposizione Impressionismo e Avanguardie. Capolavori dal Philadelphia Museum of Art. Il racconto di una storia che ha visto protagonista il museo di Philadelphia e i collezionisti che hanno contribuito al suo arricchimento. Sono così presentati al pubblico una selezione di 50 capolavori dei più grandi pittori a cavallo tra ‘800 e ‘900. Tra le opere esposte potrete osservare infatti i luminosi paesaggi di Monet come Il sentiero riparato (1873) e Il ponte giapponese (1895); Paesaggio (frutteto) (1892) di Pissarro; Le rive del Loing (1885) di Sisley; Le Quartier du Four, à Auvers-sur-Oise(ca.1873) e Paesaggio invernale, Giverny (1894) di Cézanne; le imperdibili scene cittadine come I grands Boulevards (1875) di Renoir.
Tra i ritratti quello di Isabelle Lemonnier (ca.1877) di Manet; Ragazza con gorgiera rossa (ca.1896), Ragazza che fa il merletto (ca.1906) e Bagnante (ca.1917-1918) di Renoir, Ritratto di Madame Augustine Roulin e la piccola Marcelle (1888) e Ritratto di Camille Roulin (1888) di Van Gogh, Ritratto di Madame Cézanne (1885-1887) di Cézanne; Donna seduta in poltrona (1920) di Matisse; Nudo femminile seduto (1908-1909), Uomo con violino (1911-1912), Donna e bambine (1961) di Picasso. E ancora composizioni di frutta e fiori come Natura morta con rose centifolia in un cestino (1886) di Gauguin, Natura morta con mazzo di margherite (1885) di Van Gogh, Cesta di pesci (ca.1910) e Natura morta con piatto di frutta (1936) di Braque, Natura morta sul tavolo (1925) di Matisse.
Dürer e il Rinascimento tra Germania e Italia (fino al 24 giugno) racconta al pubblico l’apice del Rinascimento tedesco nel suo momento di apertura verso l’Europa. Esposta una selezione di opere di Albrecht Dürer (1471 – 1528) e di alcuni grandi artisti a lui contemporanei, come Lucas Cranach, Tiziano, Giorgione, Andrea Mantegna, Leonardo da Vinci, Albrecht Altdorfer, Hans Baldung Grien, Hans Burgkmair e Martin Schongauer, Giovanni Bellini e Andrea Solario.
Fino al primo luglio la mostra In piena luce. Nove fotografi hanno lavorato per interpretare la complessa realtà dei Musei Vaticani. Francesco Jodice, Mimmo Jodice, Bill Armstrong, Peter Bialobrzeski, Antonio Biasiucci, Alain Fleischer, Rinko Kawauchi, Martin Parr e Massimo Siragusa, hanno realizzato nove lavori che interpretano lo spazio interno e quello architettonico delle sale, il flusso di visitatori e le memorie che quotidiane di persone e ambienti, i segni dell’usura e le tracce corporee, le opere esposte e quelle conservate nei depositi.
I luoghi di lavoro contano e si raccontano dal 5 al 18 giugno con la mostra intitolata #PlacesthatMatter. I luoghi contano. E raccontano. Una rassegna fotografica realizzata in occasione di Milano PhotoWeek che è un vero e proprio viaggio dall’Europa al Medio Oriente, fino al Sudafrica, per raccontare la vita dei luoghi e delle persone che si intrecciano nel tessuto industriale e sociale delle comunità in cui opera Whirlpool.
Josef Sudek: Topografia delle macerie. Praga 1945 (dal 4 giugno al 1° luglio 2018). Nel 1945 Josef Sudek andò nelle strade di Praga per documentare i danni che la seconda guerra mondiale aveva causato in città. Ciò dette origine a una collezione insolita di circa 400 immagini, documentarie e artistiche, che immortalano sculture disarmate, edifici distrutti, sistemi di protezione antincendio e antiaerei. Le immagini rivelano il doloroso passato della città, attraverso lo sguardo del fotografo legato emotivamente alla "propria" città.
Dal 5 al 24 giugno 2018 la mostra La Primavera di Praga 1968 – 1969. La mattina del 21 agosto 1968 i carri armati dell’esercito del Patto di Varsavia invasero la Cecoslovacchia spegnendo le speranze nate con le riforme dei primi mesi di quello stesso anno. Il percorso espositivo di questa mostra espone le fotografie del funerale di Jan Palach, studente diciannovenne che il 16 gennaio 1969 si diede fuoco davanti al Museo Nazionale in Piazza Venceslao. Morì dopo tre giorni di agonia. I suoi funerali furono una manifestazione anti-regime, il suo atto divenne simbolo della protesta contro l’occupazione militare sovietica.